“Per abbattere una dittatura, l'unica soluzione è opporsi. Dopo anni di tentate riforme il popolo vuole pressoché unitariamente la fine della teocrazia, la fine del regime, per scegliere con libere elezioni da chi farsi governare”. In Iran le proteste, che ad oggi sono ancora pacifiche, assumono i contorni sempre più definiti di una rivoluzione. “Da 44 giorni il popolo chiede libertà. Libertà di vestiario, parità di genere, diritti sociali e politici”. Così Samira Ardalani, dell'associazione Giovani iraniani residenti in Italia, ospite dell'Arci di san Bernardino incalzata da Davide Villani, ha tratteggiato la situazione in Iran, dopo l'uccisione da parte della polizia morale di Mahsa Amini, giovane accusata di essere malvelata. “Mahsa è finita in coma e poi uccisa. La sua vicenda è stata quella che ha fatto traboccare il vaso”.
Donne leader
Le proteste non sono nuove nel paese. “Ve ne sono state diverse, nel 2009, nel 2019 e nel 2020, ma non hanno mai avuto questa estensione. Oggi si protesta in 203 città di tutte le 31 regioni del paese. Le richieste sono trasversali. Accomunano persone diverse per ceto, etnia e fede religiosa. Protestano le università, i lavoratori. Le leader sono le donne, sostenute dagli uomini”. Dall'inizio delle proteste sono stati uccisi 450 dimostranti, 294 noti. Venticinquemila sono le persone arrestate “questi sono dati parziali, tenendo conto che solo nelle prime due settimane per stessa ammissione del regime erano state arrestate 20 mila persone”. Alcune delle persone arrestate vengono uccise, dopo essere state torturate. “Il regime iraniano viene definito fascista. Si parla di fascismo religioso”.
Comunità internazionale
Serve una svolta. “Servono maggiori prese di posizione da parte della politica. Ad oggi sul piano della politica internazionale non si rileva alcuna azione significativa”. Le richieste del popolo alla comunità internazionale sono chiare: “chiede di smetterla di appoggiare il dittatore, di condizionare le relazioni con l'Iran al rispetto dei diritti umani. Chiede un intervento per porre fine alle esecuzioni capitali, di cui l'Iran detiene il record, chiede di chiudere le ambasciate del regime iraniano e di espellere suoi rappresentanti. Chiede di riconoscere la legittima difesa”. La bandiera della pace è appesa alle sue spalle. “Speriamo tutti che questa situazione possa giungere a conclusione in modo pacifico, ma è realisticamente complesso. Molti giovani nel paese parlano già di rivoluzione, la probabilità è elevata. Non si può più riformare, il popolo vuole libere elezioni”.