29-05-2021 ore 11:13 | Cultura - Cremona
di Denise Nosotti

Ust: Con il libro di Riccardi sul cristianesimo si chiude la rassegna sui sentieri letterari

Proseguono gli incontri promossi dall’Ust (Ufficio Scolastico territoriale) di Sondrio e Cremona, con protagonisti che hanno fatto la storia politica, culturale e sociale del paese. Ospite della rassegna ‘sentieri letterari nella contemporaneità’ Andrea Riccardi autore del libro “La Chiesa brucia? - Crisi e futuro del Cristianesimo”. L’autore è stato intervistato da Simone Bergamini, esperto di politiche formative, con gli interventi di Marco Impagliazzo, presidente comunità di Sant’Egidio, della senatrice Valeria Fedeli, Ferruccio De Bortoli, Fabio Molinari, dirigente dell’UST di Sondrio, e del prefetto di Sondrio, Salvatore Rosario Pasquariello. “Non ho una ricetta di fronte a questa crisi – ha esordito Riccardi – Credo che la crisi sia molto profonda e che ci sia una tentazione: smettere di interrogarsi. Oggi si è smesso di discutere e molti onvegni sembrano organizzati con un finale già scritto. Il mio non è però un libro pessimista. Un mondo è crollato: una Chiesa verticistica, alla quale pian piano sono mancati i quadri, perché era una Chiesa maschile. Se pensiamo oggi alle nostre parrocchie, sono sostanzialmente rette da donne ma in figura di ausiliarie al di fuori dai quadri ufficiali. Si tratta di creare una alleanza fra uomini e donne, una comunione dinamica. Vedo pochi teologi, pochi pensieri lunghi e poco coinvolgimento dei sentimenti delle donne e degli uomini. Siamo fuori dalla storia, dobbiamo riagganciarla e non è così difficile. È fuori dalla porta, come dice papa Francesco. La Chiesa di maggioranza è finita. C’è una Chiesa di minoranza che si ripiega tradizionalmente su di sé”.

 

Chiesa più carismatica

Marco Impagliazzo, presidente Comunità di Sant’Egidio ha dichiarato: “chi leggerà il libro troverà risposte, fra cui il futuro del ruolo della donna nella Chiesa. Servono per evitare un collasso di questa Chiesa che l’autore legge in un tempo lungo. Né crescita né declino nel libro di Riccardi ma crisi nel suo senso etimologico. Di crisi parliamo da tanto tempo, e forse è venuto il momento di fare qualche scelta. Nei due capitoli finali troveremo delle risposte molto utili e interessanti. Riccardi supera il tema della secolarizzazione. Forse quello che si chiede è una chiesa più carismatica, meno moralista, ‘cristianesimo affettivo’ che parli più direttamente al cuore delle persone. Il problema è proprio tornare a parlare al cuore. Nella crisi della Chiesa c’è poi come sottofondo la crisi dell’autorità”. “Da laica, sono rimasta particolarmente colpita dal libro per la grande capacità di analisi della crisi del Cristianesimo tradizionale: una crisi di movimenti, di partecipazione delle giovani generazioni e delle donne che ha rotto lo schema delle autorità – il commento della senatrice Valeria Fedeli, già ministro dell’istruzione –. È una crisi che non si può rappezzare, un sommovimento internazionale forte. Quando al centro si mette la contemporaneità di queste spinte alla partecipazione si rompono le fondamenta di quanto ha retto fin qui le istituzioni. Un libro che va letto anche dal punto di vista storico. Questo è un libro che ha qualcosa da raccontare davvero a tutti”.

 

Senso della vita

“Riccardi ripropone immagini particolarmente significative, quelle dell’incendio di Notre-Dame, ma già nelle righe successive racconta di come quell’avvenimento abbia poi assunto un significato differente. In quell’episodio la Francia laica ha visto bruciare un po’ di se stessa, un po’ di valori della stessa rivoluzione francese – ha fatto notare il giornalista Ferruccio De Bortoli –. Notre-Dame non era solo una chiesa che bruciava. Lì c’erano anche i valori laici e forse laicisti di un paese che sembrava aver divorziato completamente dalla Chiesa. Non si riscopre solo la fede ma anche lo spirito repubblicano. Ho trovato questo misto di sentimenti significativo del fatto che anche un Paese divorziato dalla chiesa cattolica si riconoscesse in essa, come fosse preso da una sorta di incantamento storico. Anche i valori civili di una società sono vicini alla storia contemporanea della Chiesa. Anche nel contesto italiano, quando parliamo di crisi, penso a quante volte lo Stato non è stato rappresentato in certi territori, e la Chiesa fosse invece presente in situazioni di grande povertà: preti di strada che sono stati anche ufficiali, rappresentanti di valori civili e occidentali di libertà e confronto. Hanno esercitato un ruolo laico che nel passato non erano stati chiamati a svolgere”. Pasquariello ha evidenziato: “viviamo in un tempo strano: da un lato la Chiesa è in declino, dall’altro esiste un interesse per il senso della vita ed esiste un nuovo entusiasmo religioso”. Il video integrale dell'intervista è visibile qui. 

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