29-02-2020 ore 16:00 | Cultura - Incontri
di Rebecca Ronchi

Crema. Caffè Filosofico, una serata dedicata al segreto della carezza di Marco Ermentini

Il nuovo libro di Marco Ermentini s’intitola Il segreto della carezza (Nardini editore). Presentato al Caffè filosofico di Crema, è necessario citare il sottotitolo - “ideario di restauro timido” - per introdurne forma e contenuto: enciclopedica la prima, costituita cioè da una serie di titoli in ordine alfabetico, mentre il secondo è “una dolce alleanza fra memoria e futuro”. L’autore affronta e discute una serie di questioni connesse con l'attività di architetto.

 

Le parole chiave del libro

Alcune parole, che costituiscono altrettanti titoli di brevi e gustosi capitoli, possono meglio rendere l'idea che sta all'origine del lavoro letterario. “Bellezza, delicatezza, materia, prudenza...” di chiaro sapore filosofico; “cantiere, cascine, coppi, tetto..” si riferiscono alla parte pratica. Tra le parole chiave per la realtà locale troviamo “musei, Olivetti, Rocca”. Al lettore lasciamo le 66 voci che costituiscono le 158 pagine del libro.

 

Filosofia e architettura

Secondo Tiziano Guerini è antico il rapporto che lega architettura e filosofia: “l'uomo primitivo si è difeso dai pericoli della Natura (eventi ed animali) facendosi architetto e procurandosi il riparo della grotta, della capanna, del villaggio; parallelamente l'uomo ha cercato un argine al proprio tumulto interiore attraverso il mito, il sacro e, da ultimo la filosofia. Oggi le capacità dell'umanità di intervenire con la scienza e la tecnica, grazie alla elaborazione filosofica nihilistica contemporanea, a modificare la natura esterna ed interna all'uomo, sono pressoché illimitate. Da qui la necessità di nuove norme etiche che meglio definiscano i confini della propria onnipotenza”. La docente Anna Lucia Maramotti Politi ha delineato gli elementi fondamentali di una competenza estetica che, nel caso di Ermentini, si arricchiscono di quella humilitas che, accompagnata alla profonda competenza, sanno consegnare, o riconsegnare nel caso del restauro, alle nostre città gli elementi architettonici che ne costituiscono il valore storico e culturale.

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