28-11-2024 ore 20:26 | Cultura - Musica
di Annamaria Carioni

Il teatro san Domenico festeggia 25 anni con le colonne sonore immortali di Ennio Morricone

Ci sono melodie che ci riportano indietro nel tempo e ci sono pellicole che in modo simile ci fanno rivivere emozioni del passato: con il concerto "Tributo a Morricone Film History" il teatro San Domenico di Crema ha festeggiato i suoi primi 25 anni di successi  in un connubio artistico di immagini e musiche indimenticabili, che hanno emozionato e conquistato un pubblico da sold out estremamente generoso con gli applausi. 

 

Lunga vita al San Domenico
Lo spettacolo si è aperto con la melodia di "Tanti auguri" suonata al piano a sipario chiuso. A fare gli onori di casa, è intervenuto con entusiasmo il Sindaco di Crema: "È bello vedere un pubblico così nutrito, come per le grandi occasioni. Sono passati 25 anni dall'inizio della storia di questo teatro della città e del territorio – ha ricordato Fabio Bergamaschi, visibilmente emozionato - La passione per l'arte non è mai mancata. La cultura in città respira con due polmoni: il San Domenico e il Sant'Agostino". Il primo cittadino ha poi rivolto sentiti ringraziamenti ai presidenti, ai consiglieri, ai soci, così come alle compagnie di caratura nazionale e a quelle amatoriali locali, che si sono succedute sul palco. Bergamaschi ha poi dedicato un particolare grazie carico di affetto a Peppino Strada, alla guida della Fondazione per tre mandati consecutivi.

 

 

Raccontare un mito
L'attore Pietro Pignatelli ha introdotto con disinvolta abilità oratoria i vari momenti dello spettacolo: a lui è stato affidato il compito di narrare con brevi tocchi di colore i momenti salienti della vita e dell'arte compositiva del maestro, ricordando che Morricone amava ripetere: “Se non avessi fatto il musicista, sarei diventato uno scacchista”, come ad intendere che comporre è un lungo ed attento gioco di pazienti mosse, strategie ed osservazione, dove nulla è lasciato al caso. Sul palco ha preso posto un'orchestra di 40 elementi, diretti da Simone Giusti, con alle spalle un enorme schermo, sul quale sono passate le immagini di film indimenticabili.

 

Spaghetti western
Le colonne sonore, composte da Ennio Morricone nell'ambito del fortunato sodalizio con il regista Sergio Leone, compagno di classe delle elementari, hanno dato il via ad un concerto, in cui la musica, caratterizzata dai ben noti suoni onomatopeici, che richiamano i versi degli animali selvaggi o riproducono il suono delle cavalcate, hanno immediatamente catapultato gli spettatori nel leggendario farwest americano: le melodie epiche di film quali Per un pugno di dollari, Il buono, il brutto e il cattivo, Per qualche dollaro in più hanno avvolto il pubblico estasiato e hanno richiamato alla mente i volti di grandi star del cinema, da Clint Eastwood a Charles Bronson, da Henry Fonda a Claudia Cardinale.

 

 

Il mistero della creazione
Le musiche si sono susseguite senza soluzione di continuità, impreziosite dalla splendida voce del soprano Costanza Gallo, che con l'interpretazione accorata del tema di C'era una volta il west ha incantato i presenti, assorti ad ascoltare le note, vibranti di una maestosità malinconica. L'orchestra ha poi virato sul cinema di impegno sociale: Metti una sera a cena, Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto con Gian Maria Volonté e Florinda Bolkan, di cui non si può dimenticare  il memorabile pizzicato, con inserti ritmicamente imprevedibili di marranzano, o scacciapensieri, perfettamente funzionali nell'accompagnare i moti convulsi della psiche disturbata del protagonista, poi Sacco e Vanzetti, musica e immagini con cui si ripercorre la storia di un'Italia afflitta da gravi fatti di cronaca.

 

 

Tra leggerezza e spiritualità
Il pubblico ha quindi potuto ascoltare la colonna sonora di Bianco, rosso e verdone, il film in tre episodi diretto ed interpretato da Carlo Verdone, nei panni del pedante Furio, dell'ingenuo Mimmo e dello sventurato Pasquale, scoprendo dal narratore una curiosità: Ennio Morricone ha nascosto l'inno di Mameli tra le pieghe della sua musica. E' stata poi la volta di un assoluto capolavoro, Mission del regista francese Roland Joffè: il compositore si aspettava di vincere un Oscar per questo lavoro e, profondamente deluso, immaginò in quella circostanza un possibile premio alla carriera, che effettivamente gli fu riconosciuto soltanto nel 2007.


Più di 500 colonne sonore
La serata ha confermato quanto già tutti i presenti sapevano: il genio del musicista e lo splendore delle sue composizioni, che forse è riduttivo definire colonne sonore. Dopo aver omaggiato i film di Giuseppe Tornatore e le musiche intramontabili di film come  Nuovo Cinema Paradiso, La leggenda del pianista sull'oceano e Malena, la serata si è conclusa tra applausi scroscianti ed interminabili. Nel foyer del teatro, la Fondazione ha offerto un rinfresco sulle note del dj set solo vinile Ezio Spoldi con un catering curato dagli alunni del corso enogastronomico diurno e serale dell'Istituto Sraffa, coordinato per l'occasione dalla prof.ssa Susanna Gerli.

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