28-10-2018 ore 16:06 | Cultura - Libri
di Andrea Galvani

Scarpe scarlatte. Tecnologia e intrighi nel nuovo cyber thriller scritto da Antonio Grassi

Presentando il suo cyber thriller, Scarpe Scarlatte (Casa edizioni, 18 euro, 415 pagine), Antonio Grassi ha deciso di “far parlare i personaggi”. Col supporto del giornalista Rossano Salini e del regista Fausto Lazzari, ha dato vita ad una presentazione originale all’interno della rassegna i giovedì della biblioteca. La vicenda miscela fatti di cronaca, personaggi reali, testate giornalistiche locali ed ambientazioni cremasche. Tutto nasce con l’omicidio di un trafficante di rifiuti tossici presso il museo dell’acqua di Casale Cremasco e Vidolasco, comune di cui l’autore è sindaco.

 

Nelle pieghe del territorio

Nel corso delle indagini si attraversano luoghi della città e del territorio che sovente contengono attività diverse da quelle che ci aspetterebbe, s’incontrano associazioni e s’intrecciano insospettabili relazioni. Il passo del lettore è quello dell’ormai noto (ai lettori di Grassi) ispettore Segretari. Col tempo e l’introspezione effettuata dallo scrittore, è divenuto più cinico. Più risoluto. Evidentemente necessario al contesto nel quale si muove o alla partita che sta giocando. Elementi musicali e riferimenti cinematografici sono piccoli suggerimenti, sprazzi di verità che il narratore semina sulla sua strada. Talvolta pare di cogliere tra le righe il sorriso beffardo di chi sa e trova anche il modo di farlo sapere.

 

Donne e tecnologia

Tradizionalmente interessante il ruolo delle donne. Per Grassi sono “persone normali, non vengono mai descritte come delle vittime oppure delle eroine”. Emancipate, colte, talvolta ferite, sanno perfettamente ciò che vogliono e conoscono ogni sfumatura dell’altra metà del cielo. Non hanno alcun timore reverenziale e hanno forse più dimestichezza dell’altro sesso nella gestione del potere. Sullo sfondo giocano un ruolo decisivo la ricerca medica e la tecnologia. Sempre più pervasiva. Letteralmente.

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