Per la capacità di dare “lustro alla città in qualità di direttore d’orchestra di talento internazionalmente affermato ed apprezzato”, il maestro Jader Bignamini, direttore della Detroit symphony orchestra, ha saputo raccogliere “l’orgoglio e la stima di tutta la città”. A CremArena, durante l’evento dedicato al conferimento della cittadinanza onoraria (e trasmesso in diretta streaming sul canale YouTube del comune), ha aperto la serata da secondo clarinettista, concedendosi il lusso ma soprattutto il gusto di stare in mezzo ai moltissimi amici della ‘sua’ banda di Ombriano. Doveroso il ricordo dell'indimenticabile presidente Antonio Zaninelli: è stato lui a volerlo alla guida del corpo bandistico, a 19 anni. All'epoca (ma solo a chi non lo conosceva), pareva un azzardo. Diretto da Eva Patrini, altro prezioso talento ombrianese, a metà serata ha raccolto la bacchetta per un breve tratto, per riassaporare il gusto di dirigere nuovi e vecchi compagni.
Il quartiere della musica
Lo ha fatto con la consueta passione, col piacere di creare e condividere la musica, forse ricacciando indietro il magone per i tempi andati, le trasferte con la banda alpina e ricordando le corse in campo con la maglia rossoverde dell'Aurora, ma alla fine raccogliendo il meritatissimo tributo della platea. Nel video (montato con la consueta grazia da Michele Mariani), il ritorno ad Ombriano per le prove, nonostante il traffico trovato sulla Paullese venendo da Cremona, in un oratorio tradizionalmente pieno di adulti e bambini, credenti e non. Tutti abituati a vivere all'aria aperta, a raggiungere il centro della comunità a piedi o in bici, a conversare e giocare col sottofondo della Verdi, che le prove estive le tiene in quello che una volta era il campo da tennis e poi è diventato il campo da calcetto. Accanto al maestoso cineteatro del quartiere. Un quartiere in cui fare e ascoltare musica non è normale, è naturale. È un modo di vivere che unisce tutte le generazioni. Da sempre. Da quel primo incontro con un distinto, barbuto signore, entusiasta della loro interpretazione dei suoi pezzi. Chissà che quasi due secoli dopo il suo giovane collega non trovi ispirazione per seguirlo anche sulla strada della composizione.