28-06-2021 ore 18:27 | Cultura - Teatro
di Gloria Giavaldi

Icas tra i nuovi soci della Fondazione San Domenico. Cabini: 'la cultura sia inclusiva'

“La cultura deve essere inclusiva, trasversale, capace di valorizzare le diverse arti e deve poter coinvolgere tutti, in quanto volano per la crescita sociale delle giovani generazioni”. Con questi presupposti Umberto Cabini, titolare dell'azienda Icas e presidente della Fondazione Adi si è presentato quale nuovo socio della Fondazione San Domenico. “Conosco già questa realtà, avendola presieduta in passato per sei anni, e nel tempo l'ho vista cambiare. Il San Domenico ha saputo valorizzare diversi modi di fare cultura ed è così divenuto un punto di riferimento per la vita socio culturale della nostra città”.

 

Nuove idee

Per Cabini il baluardo fondamentale resta la collaborazione: “so che in passato vi è stata un po' di competizione con il museo civico. Non vi deve essere, la cultura si fa insieme”. Prende forma da idee diverse che dialogano per disegnare un futuro migliore. “Mi piacerebbe portare a Crema un po' di quello che sto facendo a Milano nel Design museum dell'Adi e Compasso d'oro”. “Noi siamo già pronti” risponde ironicamente il presidente della Fondazione San Domenico, Giuseppe Strada. “La nostra realtà oggi ha bisogno di idee e progettualità, proprie di persone che hanno voglia di fare e passione per la cultura”. “Sto pensando – riprende Cabini – di portare a Crema una mostra dedicata ad Olivetti e al design”. L'intento è valorizzare al meglio “la capacità creativa dell'Italia ed il relativo patrimonio culturale, che, ad oggi, viene trascurato”.

 

Nuove regole

“Per la Fondazione – interviene Strada – questa è una notizia splendida, dopo quella dell'ingresso dell'Ancorotti Cosmetics”. L'impegno preso da Cabini, in ottemperanza alle norme previste dallo statuto, è di durata triennale. “Mi auguro – spiega ancora Cabini – che questa decisione di sostenere la cultura attivamente presa da due imprenditori del territorio possa fungere da apripista per altri colleghi. La cultura va sostenuta, non messa in un angolo”. Per incentivare l'ingresso di nuovi soci, la Fondazione ha di recente rivisto le norme: “abbiamo tolto l'obbligo di versamento a fondo perduto ed abbassato la quota annuale. Abbiamo bisogno di novità, di nuove idee che camminino sulle gambe di persone appassionate e volenterose”.

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