28-02-2022 ore 17:34 | Cultura - Itinerari
di Gloria Giavaldi

Nuove opere e allestimento rinnovato: buone notizie per la sezione egizia del museo

Due nuovi reperti, un ushabti e un largo frammento in cartonnage, donati dagli eredi del celebre archeologo Giampietro Guerreschi e un allestimento totalmente rivisitato. Queste le principali novità che riguardano la sezione egizia del museo civico di Crema, ufficializzate lo scorso sabato alla presenza del sindaco di Crema Stefania Bonaldi, dell'assessore alla cultura Emanuela Nichetti, della funzionaria della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Cremona, Lodi e Mantova, Nicoletta Cecchini, della responsabile dei servizi culturali Francesca Moruzzi e dell'egittologo Christian Orsenigo. Il nuovo allestimento, sostenuto dall'associazione Crema popolare per il territorio, ha condotto all’ampliamento delle soluzioni espositive in modo che le due collezioni complementari potessero essere riunite in un'unica serie cronologica coerente al nuovo percorso di visita. La sezione di antichità egiziane contava già sugli importanti lasciti di Carla Maria Burri e sulla donazione Campari Lucchi.

 

Due nuove opere

Vediamo nel dettaglio le due opere appena donate. L’ushabti risalente alla ventiseiesima dinastia (VII-VI sec. a.C.), è una statuetta mummiforme che avrebbe dovuto animarsi magicamente e sostituire il defunto nei lavori agricoli che gli egizi pensavano di dover effettuare nell’aldilà. Il reperto è interessante perché presenta un’iscrizione in geroglifici incisi, e da un punto di vista museografico, è particolarmente significativo per via del materiale con cui è realizzato, ovvero la faïence. La sezione egizia include altri reperti simili ma in legno, pietra o argilla. Il cartonnage materiale ottenuto dalla sovrapposizione di strati di papiro o di lino, apparteneva originariamente a un sarcofago interno. Il reperto è attribuibile sulla base di esemplari simili al Terzo periodo intermedio (X-VII sec. a.C.) e presenta una raffigurazione a vivacissimi colori del dio Osiride assiso in trono. Il frammento di sarcofago, oltre a essere un manufatto caratterizzato da una certa raffinatezza di esecuzione, è interessante perché presenta un’iscrizione completa e chiaramente leggibile.

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