28-01-2021 ore 11:50 | Cultura - Incontri
di Gloria Giavaldi

Ust. Marina Di Guardo incontra gli studenti: 'è importante denunciare la violenza'

Il tema della violenza sulle donne al centro, la passione per la penna tra le mani per lanciare un messaggio alle giovani generazioni: “è importante denunciare”. Nei giorni scorsi la scrittrice Marina Di Guardo, nell'ambito di un evento online organizzato dall'Ufficio scolastico territoriale di Cremona, ha incontrato gli studenti della consulta e del liceo Racchetti di Crema. A loro ha rivolto una richiesta importante, quella di “essere solidali, non solo a parole. Spesso le donne vittime di violenza non hanno indipendenza economica, quindi diventa difficilissimo per loro ricostruire la vita. Parliamo di questo problema, senza mai far scendere l’attenzione”. Di Guardo l'ha raccontato nelle sue opere. Tornata in libreria nel 2020 con il romanzo Nella buona e nella cattiva sorte, edito da Mondadori, l'autrice affida alla penna le sue riflessioni sui temi sociali per dare il proprio contributo ad un cambiamento culturale. “Purtroppo - ha ricordato - soprattutto in caso di stupro, ancora si pone ancora l’accento su particolari del tipo: come era vestita la vittima? Perché era andata a una festa? Perché si è fatta accompagnare a casa? Come se questi particolari fossero prova di consenso. Insomma, un modo di pensare che rivela una pochezza incredibile. Quando ho iniziato a scrivere il mio ultimo libro, avevo in mente i tanti femminicidi di cui purtroppo leggiamo spesso sui giornali, un’emergenza non solo italiana e che non dipende certo dal ceto o dalla posizione sociale. La trama è invece frutto della mia fantasia. Mi piaceva l’idea di un personaggio, di una donna che, in auto con la figlia, decide di scappare lontano dai soprusi perpetrati dal marito”.

 

L'amore per la penna

Incalzata dagli studenti, ha intrapreso un viaggio a ritroso abbracciando la penna. “Il mio primo romanzo l’ho scritto di getto così come il secondo - ha ricordato Di Guardo -, e fortunatamente si sono dimostrati coerenti. Confrontandomi con scrittori famosi, fra cui Sergio Alteri, scomparso tre anni fa, ho capito l’importanza di iniziare a scrivere una storia con una traccia della trama già messa nero su bianco. Fu proprio Sergio a dirmi: “La testa magari ricorda tutto, ma se prima di cominciare abbozziamo la traccia, tutto funzionerà meglio. La trama poi si può sempre cambiare”. Tra una parola ed un dettaglio per descrivere il bello e il brutto della vita. “ Quando le mie figlie hanno iniziato a studiare all’università o a lavorare, mi sono sentita persa. Avevo fin da piccola questa passione della scrittura, che coltivavo in maniera un po’ sporadica. Ho iniziato il mio primo romanzo da completa autodidatta. Avevo una storia in testa, la scrissi e provai a spedirla a varie case editrici. Mi pubblicò un piccolo editore, senza chiedermi contributi”. Il resto è una via che porta prima a Feltrinelli poi a Mondadori. Un sogno avverato e custodito fin dall’infanzia e di cui oggi Di Guardo fa tesoro. “Credete sempre in quello che avete dentro, e mettetevi in gioco. Rinunciare a priori è la cosa più triste che si possa fare”.

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