Storie e canti di vite e d’osteria prenderanno vita al teatro don Bosco di Capergnanica sabato 30 novembre alle 21. Dopo il successo di pubblico per lo Svarietà che ha aperto la rassegna Sipario Aperto, è la volta dello spettacolo con Massimo Vailati alla fisarmonica, Giulia Riboli, Rosellina Poloni e Fiorenza Monticelli. In questa dimensione burlesca affondano le radici le tradizioni e i rituali del vino, fino a raggiungere dimensioni più profonde del cuore dell’uomo.
L’atmosfera dell’osteria
Giocate sull’ambiguità di nomi di vini famosi, emergono storie di vita e di “vite” nelle quali si intrecciano racconti arguti e canti talvolta carichi di passione e di erotismo. Tutto scorre in un’atmosfera leggera e piacevole come quella che offre l’osteria, dove il potere del soave nettare, croce e delizia di molti fin dall’antichità, evoca anche litanie profane, empie e sacrileghe. Si alternano a volte motivi dai toni quasi triviali, ma sempre permeati di disarmante candore.
Un gioiello da proteggere
Del resto si sa che qualche bicchiere in più induce a ingenue oscenità, comprensibili e perdonabili, assolutamente compatibili con un luogo trasgressivo come poteva essere quello dell’osteria. La rassegna Sipario Aperto, voluta dall’amministrazione comunale e dalla parrocchia di Capergnanica, per tenere vivo quel piccolo gioiello che è il teatro don Bosco, è ideata e diretta da Fausto Lazzari. Ingresso 5 euro.