“Ora posso ufficialmente dire con orgoglio che sono cremasco. Lo faccio da tempo, perché pur vivendo vicino a Cremona da oltre 20 anni, mi sono sempre sentito cittadino di Crema, ma ora è ufficiale. É una cosa tanto bella, quanto incredibile”. Queste le prime parole del maestro Jader Bignamini dopo aver ricevuto la cittadinanza onoraria dalle mani del sindaco Stefania Bonaldi. Con loro sul palco di una gremita CremArena, l'assessore alla cultura Emanuela Nichetti, il presidente del consiglio comunale Gianluca Giossi, il presidente della Pro loco Vincenzo Cappelli. Premiato per speciali meriti artistici, Bignamini ha iniziato a suonare nella banda di Ombriano all'età di 9 anni. Divenuto direttore della stessa all'età di 19 anni, ha poi calcato palchi dei più importanti teatri del mondo. Ora è direttore della Detroit symphony orchestra. Premiato per la capacità di dare “lustro alla città in qualità di direttore d’orchestra di talento internazionalmente affermato ed apprezzato” ha raccolto “l’orgoglio e la stima di tutta la città”.
'Grande onore per Crema'
Per il sindaco di Crema Stefania Bonaldi: “è un onore premiare Jader nell'anno in cui cade il bicentenario della nascita di Giovanni Bottesini. Tutto questo ci dice che talenti come i vostri sono una rarità da riconoscere. É bello poterlo fare nel corso di un anno drammatico, in cui il settore culturale è stato duramente colpito. Attribuire a Jader questo riconoscimento significa metaforicamente abbracciare tutto il mondo della cultura”. Un ricordo è stato poi rivolto al compianto presidente della banda Antonio Zaninelli.
Tanti doni
Parole di apprezzamento sono giunte anche dall'assessore Emanuela Nichetti e dal presidente del consiglio comunale Giossi: “l'umiltà di Jader colpisce sempre, è splendido poterlo ascoltare insieme alla sua banda come un musicista qualunque”.La Pro loco di Crema, per mano di Cappelli, ha voluto omaggiare il maestro con la bacchetta usata da Arturo Toscanini per dirigere il Nerone di Arrigo Boito: “sia di buon auspicio per la tua carriera”. A Bignamini sono stati consegnati anche una fotografia artistica realizzata da Marcello Ginelli ed un'opera del pittore Luciano Perolini.
L'importanza dell'ascolto
“Ringrazio tutti per questo premio” ha detto ancora il maestro “in particolare la mia famiglia, che mi ha sempre sostenuto e che condivide in parte con me la passione per la musica e la banda, la mia banda, il posto dove ho mosso i primi passi nel mondo della musica. Qui ho imparato ad ascoltare. In un mondo in cui vince chi urla, la musica insegna l'importanza dell'ascolto, baluardo fondamentale per la costruzione di una società più giusta. Ora lasciamo spazio proprio a lei, alla musica”. Dopo aver diretto Moment for Morricone, Bignamini è tornato a sedersi al suo posto, al secondo clarinetto, sotto la direzione del maestro Eva Patrini. È stata una serata colma di suoni, zittiti per troppo tempo, un viaggio pieno di note, generi diversi, personalità differenti. Animato, però, da un'unica passione: quella per la musica.