27-05-2023 ore 11:18 | Cultura - Storia
di Boris Parmigiani

L’Araldo, per la rassegna 'Oltre' incontro sulla cartografia cremasca: il passato e l’attualità

Nell’ambito della rassegna “i sabati del museo”, la sala Cremonesi del museo civico di Crema e del cremasco, sabato 20 maggio, ha accolto una conferenza dal titolo ”Oltre”, un secondo supplemento della cartografia cremasca stampata, la prima edizione risale al giugno 2014, che contribuisce ad arricchire le immagini della città di Crema. Un’iniziativa promossa dall’Araldo in collaborazione con l’ordine cremasco di Tarantasio del lago Gerundo e l’istituto storico del Risorgimento italiano sezione di Crema. Il presidente dell’Araldo Mario Cassi ha colto l’occasione per esprimere un caloroso ringraziamento alla ditta AB Holding di Orzinuovi per aver reso possibile la pubblicazione del supplemento, ha giustificato con dispiacere l'assenza del collega relatore Giulio Foglia per motivi di lavoro, e ha infine portato, da ultimo, i saluti del presidente onorario Ferrante Benvenuti.

 

La prima parte

La conferenza, in via preliminare, ha avuto luogo con la messa in onda di un filmato curato dallo studio fotografico Massimo Marinoni e allo stesso tempo con musiche selezionate da Simona Comandulli, attestanti la cartografia cremasca stampata. Mario Cassi ha illustrato e spiegato con dovizia di particolari gli elementi, le parti integranti inerenti la cartografia della città di Crema. Partendo dal maggio del 1570 con la pubblicazione del primo atlante moderno ad opera di Abraham Ortelius. Di seguito la prima rappresentazione del territorio cremasco afferente al disegno di un autore ignoto del XV secolo che Corrado Verga descrive nella sua opera “Crema città murata”. La Battaglia di Ombriano del 1514, il cui autore è ignoto, è inserita nel contesto storico delle invasioni Francesi del XVI secolo e pone fine all’attività guerriera dei cremaschi.Nel 1725 con Chatelain Henri Abraham si inizia a riportare lo stemma di Crema. Nella parte dedicata alle ricchezze, si pone in essere la capacità della città di Crema di produrre un notevole quantitativo di beni per 160.000 ducati che, in rapporto alle piccole dimensioni del suo territorio, costituivano una considerevole capacità economica.

 

Alcune carte

Bodenehr Gabriel Il Vecchio (1664-1758):carta tratta da “La gloria e la forza dell’Europa o le più importanti fortezze, porti di mare e campi di battaglia d’Europa”; a Crema è dedicata un’apposita pagina con la pianta della città e sue fortificazioni. La corografia della Provincia di Lodi e Cremanel periodo del Regno Lombardo Veneto (1853):distinta nei suoi distretti, Comuni Amministrativi e Censuari, formata in base alle Mappe dell’antico Censimento Milanese e il cui autore è ignoto. La topografia dei territori interposti fra l’Adda e l’Oglio nella Provincia di Cremona (1869) raffigurante il percorso del Canale e progettata dagli architetti Fieschi Alessandro e Pezzini Luigi. La carta del 1891 del circondario di Crema, nel periodo del Regno di Umberto I, riguardante il primo tragitto del tramway, di autore ignoto. Le carte di Crema e di Cremona risalenti alla fine del XIX secolo rappresentano una delle carte poco note. Nel 1914-15, in periodo bellico, monografia di autore ignoto contenente ben venti carte oltre alla città di Crema e mai pubblicata. La carta di Crema del 1923, di autore ignoto, raffigurante l’area dello stabilimento del Linificio e Canapificio nazionale.

 

L’attualità

La carta della Provincia di Cremona, 1950, a colori, opera dell’autore cremonese Ottoboni, ove viene posto in essere lo stemma della città e le peculiarità del centro cittadino (palazzi, chiese, monumenti). Con la carta del circondario di Crema del 1958 ad opera di Patrini, si vuole evidenziare il territorio e il circondario (Crema e le sue frazioni). La carta della provincia di Cremona,Ente provinciale per il turismo, 1960, in bianco e nero, ad opera dell’autore cremonese Dordoni Bruno. a guida toponomastica (1971),di autore ignoto, è divisa in quadri per una migliore comprensione dell’allocazione delle vie. La pianta di Crema (1995),opera di Mario Perolini(1910-2001), figura di spicco nel panorama culturale cremasco, afferisce all’aggiornamento delle vie della città, dopo quello del 1965. Trattasi di una carta che certifica all’interno delle mura i palazzi più prestigiosi. Il prospetto della città di Crema (2002),opera dell’architetto cremasco Magda Franzoni con tiratura di duecento esemplari numerati. In esso, sono evidenziati attorno alla Città murata, l’antica porta e il torrione di Ombriano, la cerchia delle mura di Crema nell’anno 1688 unitamente al castello demolito nel corso del dominio Napoleonico (1809). Nell’ambito del prospetto appare lo stemma di Crema approvato nel 1939. Il prezioso supplemento si conclude con un disegno a colori di Gianmaria Carioni: maestropittore, esperto d’arte; raffigurante lo stemma della Città di Crema, la Cattedrale, il Torrazzo e la chiesa della santissima Trinità entro le antiche mura venete.

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