27-01-2024 ore 20:35 | Cultura - Incontri
di Annamaria Carioni

Presentato a Sergnano il libro Vivere ancora, l'ordinaria forza della fragilità nel cremasco

Giovedì 25 gennaio 2024 in Vicolo Magenta presso il centro polifunzionale, che accoglie le associazioni locali per svariate attività a scopo sociale, ricreativo, ludico e culturale  è stato presentato il libro “Vivere ancora, l'ordinaria forza della fragilità. Il valore delle esperienze nel cremasco”, realizzato a cura del Centro Galmozzi con la collaborazione di Cremaonline. Gli onori di casa sono stati affidati al consigliere Mauro Giroletti, capogruppo di maggioranza con delega allo sport, alla comunicazione, alla partecipazione e trasparenza amministrativa e all'assessore alla cultura Paola Basco, che hanno accolto i numerosi presenti. “Da anni collaboriamo con i progetti del Centro Ricerca Galmozzi e li sosteniamo, perché si tratta di esperienze importanti per il nostro territorio – ha spiegato il consigliere sergnanese – Vivere ancora è un progetto positivo per la qualità delle testimonianze raccolte e per averle rese fruibili a tutti attraverso i video realizzati da Cremaonline”.

 

Voci e testimonianze
Il libro raccoglie in modo organico e in forma scritta il lungo e prezioso lavoro, svolto dal Centro Ricerca Galmozzi in sinergia con il quotidiano Cremaonline, che ha regalato alla città e al territorio cremasco una preziosa fotografia del momento presente, grazie ai racconti di persone generose, che si sono messe a nudo, parlando di sé, delle proprie fragilità, ma anche della tenacia e della resilienza, con cui affrontano ogni giorno la loro vita. La serata si è aperta con la riproposizione di una parte dello spettacolo conclusivo del progetto, svoltosi lo scorso dicembre presso il teatro San Domenico di Crema: sette narratori hanno condiviso le toccanti testimonianze, di cui sono stati essi stessi protagonisti con parole genuine, semplici e proprio per questo dirette al cuore, sferzanti, accorate. Con loro anche la regista ed attrice Rosa Maria Messina, che ha prestato la sua voce ad una donna, che non se l'è sentita di raccontarsi in prima persona e che ha curato lo spettacolo.

 

In ascolto di storie
I presenti hanno ascoltato in un silenzio assorto, carico di rispetto e partecipazione, le parole della giovane Ilaria, che ha raccontato con voce dolce, ma ferma di odiare il suo corpo, fino a diventare di carta velina. Poi è stata la volta di Giovanna, che ha toccato in profondità gli animi dei genitori presenti, materializzando la solitudine e la forza di chi si trova a crescere un figlio con disabilità. Quindi, è arrivato il turno di una coppia, che ha fatto comprendere come le dipendenze possano compromettere l'amore, la capacità genitoriale e l'autostima. A seguire gli intervenuti si sono commossi al racconto straziante di una madre, sopravvissuta al lutto per la perdita del figlio e di un'infermiera, che affronta ogni giorno la fragilità dei pazienti, dei loro familiari e anche le proprie, coinvolta in relazioni di cura che mettono a dura prova l'equilibrio tra il senso di umanità e il necessario distacco professionale.

 

L'amore non si divide
Con uno scrosciante applauso i presenti hanno dimostrato di aver apprezzato le testimonianze, lucide e toccanti. Quindi, abbassate le luci in sala, è stato proiettato il video “L'amore non si divide, deve essere moltiplicato”, che ha mostrato le interviste realizzate presso le case famiglia San Martino e Talita' Kum, due realtà sergnanesi che accolgono temporaneamente o continuativamente persone in condizione di fragilità, sia dovuta a disabilità, sia dipendente da una condizione sociale ed economica precaria. E' un'esperienza di famiglia, di accettazione affettuosa dell'altro, di condivisione quotidiana. Presenti in sala anche alcune persone accolte dalle due strutture, che si sono riviste con gioia nel video. Le riprese sono state girate da David Donesana Tacla, Ottavio Bolzoni e Michele Mariani, che ha curato anche la regia ed il montaggio del filmato.

 

Passaparola
Questo è un progetto che non ha bisogno di effetti speciali, di scoop: ognuno nel corso della sua esistenza vive momenti e condizioni di fragilità. Ascoltare le testimonianze di persone in tutto simili a noi stessi ci fa sentire meno soli, meno isolati, riaccende esili barlumi di fiducia, di speranza, di desiderio di riprovarci e ci invita a non aver timore di chiedere aiuto. Non bisogna essere forti per essere forti.

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