25-05-2016 ore 16:48 | Cultura - Proiezioni
di Silvia Tozzi

Pandino. Guadagnino, oggi il primo ciak di Call me by your name

Pandino negli anni '80 aveva le insegne della Algida con il Mottarello a 600 lire e i manifesti elettorali dei Radicali. Pandino negli anni '80 aveva il torpedone di Autoguidovie che si fermava in piazza nella sua corsa verso Crema e una marea di biciclette appoggiate al monumento e le vespe e le auto erano poche, una Regata parcheggiata in un angolo. Le persone stavano sedute ai tavolini tondi dei bar, sotto un sole a picco, a bere il caffè pigramente. Le drogherie avevano le vetrine piene di prodotti tutti uguali tra loro e il tempo sembrava non passare mai.

 

Pandinesi tra le comparse

Questa l'immagine che Luca Guadagnino, il regista siciliano, ha ricostruito in piazza a Pandino per le riprese del suo film, Call me by your name, tratto dall'omonimo best-seller di André Aciman di cui il regista palermitano firma anche la sceneggiatura con James Ivory e Walter Fasano. Il centro di Pandino è chiuso ma in effetti non blindato, molti curiosi a cercare di rubare la visione del volto di qualche attrice, le comparse radunate in Castello, con ciclisti in tuta, signore con i capelli ad alveare o abiti a fiori, ragazzi in pantaloncini. I pandinesi guardano e ricordano com'era il paese una volta. Un po' si confondono e non ricordano più se la piazza negli anni '80 era ancora asfaltata o aveva già il porfido e si sfidano a ricordare le attività che si sono susseguite dove ora c'è il Bar Cantuccio. Intanto Guadagnino, con un cappellaccio in testa, si aggirava attorno al monumento.

 

Gli attori

Nell'arena esterna del castello, il tir attrezzato nel quale sono stati ricavati i camerini. Sulle porte il simbolo Frenesy, la casa di produzione e i nomi degli attori Armie Hammer e Michael Stuhlbarg, che sono lungamente sottoposti a trucco e parrucco. Quando usciranno, sarà difficile riuscire a vederli, perché i curiosi saranno allontanati.

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