25-03-2021 ore 12:28 | Cultura - Incontri
di Gloria Giavaldi

Chiusa la settimana della legalità, piena di storie di coraggio: 'abbiamo bisogno di voi'

Si è chiusa presso l'istituto comprensivo Falcone e Borsellino di Offanengo la settimana della legalità, un'iniziativa colma di incontri e testimonianze per celebrare la giornata dedicata al ricordo delle vittime innocenti di mafia, che si è tenuta domenica 21 marzo. Tante storie diverse unite dal coraggio di andare oltre la paura e la vendetta per veder trionfare la legalità. Le classi quinte di Madignano hanno incontrato online il figlio di Paolo Borsellino, Manfredi; quelle di Salvirola, il papà e la mamma di Michele Fazio, Pinuccio e Lella; la quinta di Ricengo ha ascoltato Alessandra Clemente, figlia di Silvia Ruotolo ammazzata dalla Camorra; a Offanengo i bambini hanno avuto l’occasione di parlare con Graziella Accetta, la mamma di Michele Domino ucciso a 11anni da Cosa Nostra mentre a Romanengo hanno potuto dialogare con Tina Montinaro che ha perso il marito Antonio nella strage di Capaci. I ragazzi delle terze medie di Offanengo hanno invece ascoltato Gregorio Porcaro e quelli di Romanengo, Luisa Impastato, nipote di Peppino.

 

Una nuova forza

Ogni incontro è stato prezioso. A Ricengo, i bambini sono rimasti a bocca aperta quando hanno sentito Alessandra raccontare loro di quel pomeriggio: “ero a casa sola. Mia madre era andata a prendere mio fratello Francesco all’asilo. Ad un certo punto ho sentito dei rumori fortissimi. Mi sono affacciata al balcone e ho visto mia madre a terra in una pozza di sangue. Ma oggi sono più forte e sto meglio di quelli che hanno ucciso mia mamma”. Pieno di speranza nei giovani e nel futuro l'intervento di Pinuccio Fazio: “io e mia moglie quel muro dell’omertà lo stiamo abbattendo. Noi siamo rimasti a Bari per combattere e oggi la città vecchia è cambiata. Non abbiamo paura ma abbiamo bisogno di ciascuno di voi. Ricordatevi che chi fa il bullo a scuola diventa come un mafioso. Chi fa uso di droghe aiuta la criminalità organizzata”.

 

Esempio per i giovani

A Romanengo Tina Montinaro ha voluto rispondere alle curiosità degli alunni: “avrebbe mai voluto fare ai mafiosi ciò che loro hanno fatto a suo marito?”,“la mafia finirà?”, “come stavi quando tuo marito andava a lavorare?”. Toccante ed emozionate l’incontro a Offanengo con la mamma di Claudio Domino: “sono stata in silenzio per anni ma quando ho visto in tv il figlio di Riina non ho potuto più tacere. Lui ha detto che non poteva abbracciare suo padre perché era in carcere ma io non abbraccio mio figlio da 34 anni”. A chiudere la settimana sono stati Luisa Impastato e Gregorio Porcaro. La nipote del trentenne di Cinisi ammazzato da Tano Badalamenti ha ricordato lo zio ma anche la nonna che ha aperto la sua casa ai giovani per parlare loro di Peppino. “Oggi mio zio – ha spiegato Luisa – è ancora un punto di riferimento per tanti giovani”. L’ex vice parroco di Brancaccio ha, invece, parlato del coraggio di don Puglisi. Tantissime le domande dei ragazzi anche in questo caso: “hai mai confessato un mafioso? Sei rimasto in contatto con quei bambini che aiutava don Puglisi”. La settimana si è chiusa. Fuori dal cancello della scuola sono state appese delle stelle. Sono un piccolo segno di speranza. Continueranno a brillare nel tempo.

1371