25-02-2020 ore 19:02 | Cultura - Incontri
di Rebecca Ronchi

Iraq, donne e giovani in prima linea. Anche a Crema il reportage di Pagani e Manisera

Iraq, una generazione in prima linea di Arianna Pagani e Sara Manisera, prodotto in collaborazione con Silvia Boccardi e Francesca Tosarelli è stato presentato nei giorni scorsi in sala Alessandrini a Crema. Durante l’evento, organizzato dall’Assessorato alla Cultura e alle Pari Opportunità del Comune di Crema, le due giovani hanno approfondito gli sviluppi degli attuali conflitti e vissuto insieme a giovani iracheni in protesta, il tutto ripreso e documentato per la televisione franco-tedesca Arte.

 

Beni di prima necessità

Col loro lavoro hanno documentato le vicende di un gruppo di giovani attivisti iracheni nelle manifestazioni pacifiche contro il governo e nelle lotte ambientaliste contro il cambiamento climatico. “Dal 2003, dalla caduta del regime di Saddam Hussein e dalla invasione statunitense, la popolazione civile è impegnata nella riconquista pacifica della propria città, dei propri diritti, della propria libertà. Tutto quello che noi diamo per scontato e consideriamo bene di prima necessità (acqua, cibo, libertà di espressione) a loro viene negato in modo violento, con armi da sparo e chimiche. Dal 1 ottobre 2019, numerose sono state le proteste e ad oggi il bilancio è terrificante: centinaia sono i morti e decine di migliaia i feriti dovuti a questi conflitti interni di cui ancora troppo poco si parla”.

 

Il mondo femminile
Come spiegato da Arianna e Sara, per la prima dal 2003 “il popolo iracheno si trova unito, nonostante le grandi differenze religiose e sociali, da un unico obiettivo: la vita”. Sulla linea del progetto Donne fuori dal buio, un web-documentario del 2018 che racconta le storie di quattro donne irachene 15 anni dopo l’invasione americana, il nuovo reportage “riguarda da vicino il mondo femminile. Emerge prepotente la forza delle donne irachene che da poco hanno cominciato ad unirsi alle manifestazioni e che hanno scelto di restare a combattere per cambiare il loro Paese”.

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