24-08-2022 ore 14:34 | Cultura - Libri
di Gloria Giavaldi

'Ciao, io sto bene mi mancate', nelle pagine del Galmozzi il dolore e la forza dei cremaschi

La sanità, la fragilità, la scuola, il volontariato. Sembra passato tanto tempo da quando il Covid ha prima lambito e poi stravolto le nostre vite. Sembrano lontani i ricordi di quei giorni. Testimonianze preziose del passato. Di quel passato che ancora ci appartiene. Tocca le corde delle nostre anime e trasforma i nostri occhi luminosi e (oggi) pieni di speranza verso il futuro in occhi lucidi, pieni di emozioni. Perché la memoria resta. “E' l'eredità più preziosa di ciò che insieme (anche se a distanza) abbiamo affrontato”. Parte da questo presupposto Ciao, io sto bene mi mancate, la nuova pubblicazione del Centro Galmozzi, dedicata alla fase più difficile della pandemia. Quella che ci ha visto tutti intimoriti, di fronte ad un nemico invisibile che non sapevamo comprendere, prima che combattere. Intimoriti, sì, chiusi nelle nostre case, ma non soli. Perché la verità è che Crema non ha mai perso il desiderio di combattere unita. E di vincere, compiendo quotidianamente passi silenziosi.

 

'Fare memoria'

Il testo verrà presentato in uno spettacolo evento al teatro san Domenico di Crema il prossimo 4 settembre alle ore 21 (ingresso dalle ore 20). Interverranno Debora Tundo (voce), Claudio Giacomazzi (violoncello), Fabio Crespiatico (contrabbasso), Alessandro Lupo Pasini (pianoforte e arrangiamenti musicali), Denny Lodi (danza), Fiorenzo Gnesi (letture), Michele Mariani (video), Gio Bressanelli. Ingresso con sottoscrizione al costo di 10 euro. Prenotazioni dal 24 agosto via Whatsapp al numero 3755939057. Il volume è disponibile anche presso le edicole che espongono la locandina dell'evento (in allegato). Il progetto, però, parte da lontano. “Nelle prime fasi della pandemia avevamo chiesto ai cremaschi di inviarci le loro testimonianze. Le abbiamo raccolte ed in poco tempo il centro Galmozzi si è fatto custode di paure, di emozioni, di ricordi. Di memoria. Abbiamo, quindi, deciso di Fare memoria” spiega il curatore Fiorenzo Gnesi. Il progetto video del centro, cui anche il nostro giornale con il prezioso apporto di Michele Mariani ha collaborato, è stato il primo tentativo di “lasciare traccia di ciò che stavamo vivendo”. Ne sono nate due serie, una più artigianale, l'altra più strutturata. Entrambe ricche di verità, di quei giorni che, in un modo o nell'altro, hanno cambiato Crema, il mondo. E ciascuno di noi.

 

Volume collettivo

Poi da una brillante intuizione di Felice Lopopolo è sorta la volontà di farne un libro, meglio “un racconto di ciò che è stato, di ciò che siamo stati, dando voce a tutti (o quasi) gli ambiti del vivere sociale. Perché ogni contributo è stato prezioso, ogni sguardo degno di considerazione, ogni paura meritevole di essere accolta. Questo è un volume collettivo, più degli altri”. Tanti gli autori, tutti magistralmente coordinati da Gnesi in un racconto ricco di prospettive e di sguardi, ma armonico nel raccontare la speranza dopo la paura, gli obiettivi dopo gli ostacoli, il futuro dopo il passato. Il volume contiene anche “un'appendice sulla pandemia precedente al Covid, quella della Spagnola, a cura di Adriano Tango, Marita Desti e Graziella Della Giovanna”.

 

La verità

Racconta i silenzi, i dettagli, il tentativo delicato di chi prova a restituire “drammaticità e bellezza”, ostacoli e felicità, “senza tradire la realtà”. É quello che anche la nostra redazione cerca di fare tutti i giorni, al meglio delle proprie possibilità. Ecco perchè non potevamo esimerci dalla collaborazione con il centro Galmozzi: perché gli intenti erano e continuano ad essere gli stessi. Lo spiegano nella postfazione le parole del direttore Andrea Galvani. Pongono l'accento su quanto il Covid abbia messo a dura prova anche il nostro lavoro, ma non abbia mai fatto venir meno, in ciascuno di noi, il desiderio di raccontare la verità. In ogni tempo, per informare, per raccontare, per ricordare. Perché è nostro dovere esserci.

 

'Strumento importante'

Apprezzamenti al nuovo lavoro del centro presieduto da Nino Antonaccio sono giunti dall'assessore alla cultura Giorgio Cardile e dal sindaco Fabio Bergamaschi secondo il quale “il volume sarà un grande strumento di conoscenza, anche per orientare le scelte delle future amministrazioni”. Sul palco del san Domenico, il 4 settembre saranno protagoniste le emozioni, complici la musica, “l'ultima memoria che viene persa”, la danza, le parole. “Le nostre note – ha spiegato Debora Tundo – aiuteranno le parole. E così da La sera dei miracoli, passando per Emozioni, fino ad Imagine, sarà facile ricordare quegli attimi disperati che ci appartengono, ma anche la forza di una comunità che, in fondo, non ha mai smesso di camminare unita. Il volume sarà reso disponibile anche in tutte le librerie cittadine.

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