L’intelligenza artificiale sta trasformando il mondo che ci circonda, influenzando settori come la ricerca, la comunicazione e la tecnologia. A spiegare se questo strumento è davvero "intelligente" o si limita a imitare il ragionamento umano ci ha pensato Matteo Bordone, giornalista de Il Post e ideatore del podcast GenIAle, ospite dell’Associazione RinasciMenti. Venerdì 21 febbraio, in una sala Ricevimenti gremita di persone, l'ospite - in dialogo con Gianni Ghezzi - ha affrontato questo tema, super caldo e attuale, ormai sulla bocca di tutti. Un viaggio alla scoperta delle potenzialità, ma sopratutto, dei limiti dell’Ia.
Chat Gpt spegne i cervelli
Non si può parlare di intelligenza artificiale senza menzionare Chat Gpt, definita da Bordone come la “punta dell’iceberg, non il cuore della tecnologia”. Una volta messo in chiaro questo concetto primordiale, si può proseguire nell’analisi di questo famoso modello linguistico, questa la definizione tecnica di ciò che è la chatbot di openAi. Un problema sorge con il suo avvento tra la popolazione: “sono in molti a pensare che questa tecnologia faccia cose che in realtà non fa. Strumenti come questo rischiano di far cambiare il modo di ragionare alle persone”. L’Ia non annullerà il pensiero umano, ma lo modificherà.
Intelligenza umana e artificiale
L’obiettivo sul lungo periodo dell’Ai, e di conseguenza di Chat Gpt, è quello di simulare l’intelligenza umana. Un’ambizione molto più complessa nella pratica rispetto alla teoria, dato il livello di avanzamento e differenziazione dell’intelligenza umana. Per quanto i risultati dei tool Ai più recenti inizino a diventare molto avanzati, “la strada per raggiungere i livelli dell’intelligenza umana è ancora lunga”. C’è bisogno di molto addestramento per arrivare alla creatività, alla deduzione e alle altre caratteristiche del nostro intelletto. Per Bordone, questa consapevolezza delle potenzialità dell’intelligenza umana, “deve aiutarci a vedere con meno timore o paura le altrettante potenzialità dell’intelligenza artificiale”. Dall’uscita di Chat Gpt, sono stati migliaia gli articoli di ogni tipo su come la tecnologia sostituirà l’uomo in uno scenario apocalittico, degno del miglior Will Smith in “Io, Robot”. Se da un lato, alcuni mestieri saranno effettivamente meno richiesti, dall’altro lato gli strumenti a nostra disposizione possono essere di grande aiuto alle persone e alle aziende nelle mansioni di tutti i giorni, o anche a reinventarsi in nuovi lavori. Ancora più grandi sembrano essere le potenzialità future in campi per noi fondamentali come la ricerca nella medicina.
Fonti e allucinazioni
Accettare l’innovazione, provando a capire come l’Ai possa esserci utile è il primo passo da fare per non cedere all’agitazione. Gli strumenti di intelligenza artificiale si stanno evolvendo molto rapidamente, raggiungendo miglioramenti sostanziali tra una versione e l’altra. Nonostante ciò, bisogna sempre fare attenzione alla risposta che ci viene data, in quanto non ci si rivolge ad un oracolo assoluto, ma ad un sistema molto avanzato che immagazzina informazioni e le restituisce sotto forma di parole che hanno un’alta probabilità di trovarsi una dopo l’altra. “È difficile che l’Ai arrivi nei punti della comunicazione umana, dov’è prevista attenzione, attendibilità ed affidabilità”. Da Chat Gpt ci aspettiamo una conversazione come se fosse fatta con una persona reale, ma non sta facendo questo, quello che fa è trovare solo una risposata plausibile a ciò che le viene chiesto. Questo modus operandi ci pone di fronte ad un rischio: le allucinazioni, ossia degli errori nell’incrocio delle fonti. Il fenomeno delle allucinazioni si verifica quando le risposte si allontanano troppo dal tema di fondo e dal senso del prompt inserito, proprio perché non si tratta di una mente pensante. “L’Ia non sa di sbagliare, ma sa di inventare se le vengono fatte domande delle quali non conosce la risposta. Questi modelli sanno soddisfare le richieste, ma è difficile che le risposte siano attendibili al 100 per cento”.
Un supporto, non una sostituzione
L’intelligenza artificiale tutta, non solo Chat Gpt, rappresenta uno dei traguardi più interessanti dell’innovazione nel panorama contemporaneo, frutto della creatività e del genio umano. Tuttavia, “per sfruttarne appieno le potenzialità ed evitarne gli eventuali rischi, è fondamentale comprenderne a fondo i meccanismi e le limitazioni”. Approcciare l’Ai con consapevolezza e apertura, ci permette di trarre vantaggi significativi, senza cedere alla paura, valorizzando sempre di più la nostra intelligenza umana, unica e complessa.