22-04-2022 ore 16:45 | Cultura - Arte
di Gloria Giavaldi

Crema. Foppa, Macchiaioli e Novecento: la collezione di Paolo Stramezzi in mostra

Fino a pochi mesi fa si trovavano collocate ancora presso villa La Perletta in Crema. Ora, dopo l'acquisizione da parte del museo e i necessari lavori di pulizia, le circa 60 opere appartenenti alla collezione di Paolo Stramezzi, si trovano nelle sale Agello del museo civico di Crema. La luce è soffusa, di quelle che illuminano senza accecare, di quelle che svelano bellezza lasciando spazio all'immaginazione. Nella prima sala la mostra Foppa, I Macchiaioli e l'arte del '900 si apre con due uomini a figura intera, che appaiono in dialogo. Si tratta di Giuseppe Maria Perletti, in un ritratto del pittore cremasco Angelo Bacchetta, e Paolo Stramezzi, in un'opera del pittore bergamasco Luigi Brignoli, rispettivamente il costruttore della dimora ed il pronipote “un grande mecenate che ha lasciato il segno nella storia di Crema, non solo per la sua attività imprenditoriale, soprattutto per aver costituito presso la sua dimora uno dei salotti culturali più autorevoli e in vista del Nord Italia”. L'esposizione, resa possibile grazie al contributo di Associazione popolare Crema per il territorio, presieduta da Giorgio Olmo e dalla Fondazione comunitaria della provincia di Cremona, sarà visitabile da domani, sabato 23 aprile a domenica 15 maggio. L'inaugurazione sarà domani alle ore 17.30. Poi alcune opere, date in comodato dagli eredi di Marina Stramezzi, verranno inserite nel percorso permanente del museo, andando ad arricchire per lo più le sezioni dell'Ottocento e del Novecento, dove già se ne trovano altre donate dallo stesso Stramezzi negli anni Sessanta.

 

Dal Quattrocento al Novecento

Il percorso della mostra parte seguendo un criterio cronologico. Dal Quattrocento alla seconda metà del secolo scorso la collezione di Paolo Stramezzi lascia il segno: “è un vero e proprio dono alla città” ammette la curatrice Francesca Moruzzi in compagnia del collega Alessandro Barbieri. Dalla tavola del padre del Rinascimento lombardo Vincenzo Foppa alla copia leonardesca di Sant'Anna, la Vergine e il Bambino con l'agnellino, passando per le opere fiamminghe fino ai Macchiaioli, “la passione di Stramezzi”. Lo si capisce dai nove dipinti esposti di Giovanni Fattori, Giuseppe Abbati, Raffaello Sernesi. E poi le pubblicazioni, gli studi preparatori. Degli stessi anni La veduta di Firenze presumibilmente di Joseph Mallord William Turner “sul retro ci sono le iniziali del suo nome. Stramezzi riporta che vi era anche l'iniziale del cognome. Ci sono validi motivi per credere che sia attribuile al Turner che tutti conosciamo.

 

Opere da tutto il mondo

Certo questa è una mostra creata con l'intento di rendere fruibile così tanta bellezza alla città di Crema, dopo la volontà espressa dagli eredi Stramezzi. Per studiare ci vorrà del tempo” spiega Moruzzi. Ovviamente, se così fosse la dotazione ora museale acquisirebbe ancora più valore, per un patrimonio che già vale diversi milioni di euro, offrendo uno prezioso spaccato della storia dell'arte italiana ed internazionale. Tra le 56 opere che compongono la mostra vi sono tantissimi artisti italiani, ma anche “qualche forestiero”. A titolo esemplificativo citiamo il bavarese Franz Von Lenbach che con il suo Autoritratto con figlia chiude il XIX secolo. Al piano superiore, la sezione del Novecento è ricca d'Italia, ma non mancano le sorprese con Laguna con Santa Maria della Salute di Georg Sauter; Osteria bretone di Hermenegildo Anglada Camarasa; Paesaggio di Orazì. In chiusura, dopo questo viaggio nell'arte che per anni ha abitato la Perletta, tre disegni del Cremasco Gianetto Biondini che osserva la villa da varie prospettive.

 

Orgoglio cremasco

“Non voglio perdere l'occasione per ringraziare quanti hanno reso possibile tutto questo” ha detto emozionata il sindaco Stefania Bonaldi. “L'acquisizione è avvenuta alla fine dell'anno scorso, nel corso delle vacanze natalizie. Ha richiesto uno straordinario lavoro in pochissimo tempo, ma non potevamo lasciar cadere nel vuoto questa bellezza. Grazie di nuovo agli eredi Stramezzi che hanno deciso di destinare a noi questo grande patrimonio. Dobbiamo esserne orgogliosi”. La mostra è accompagnata da un catalogo edito dal Museo civico di Crema. Sono già in programma visite guidate per le giornate di domenica 24 e lunedì 25 aprile. 

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