22-04-2018 ore 10:36 | Cultura - Teatro
di Lidia Gallanti

E me ta paghe mia debutta al san Domenico. La Compagnia del santuario è da applausi

E me ta paghe mia. Risate e applausi al teatro san Domenico di Crema per la Compagnia del santuario. Venerdì sera il debutto della commedia ispirata alla celebre pièce di Eduardo De Filippo, rivisitata in salsa cremasca dalla fantasia di Checco Edallo. Ieri sera il bis. In platea oltre 300 persone, incuriosite dalla novità e desiderose di leggere tra le righe qualche traccia dell'amato regista cremasco. Sul palco s'incontrano tre generazioni, per una regìa collettiva al primo rodaggio, tra veterani e nuove reclute.


Astuzie e superstizione

Lo spettacolo narra la storia della famiglia Castelli. Sposato con Domenica e padre di Stella, Ferdinando gestisce il banco lotto ereditato dal padre. Lì lavora Mario Bertolini, innamorato di stella e baciato dalla fortuna: dopo aver giocato un quaterna dettata dal padre di Ferdinando, vince quattro milioni di lire. Roso dall'invidia, il titolare si rifiuta di pagare. Inizia così lo spassoso duello a colpi di astuzie e superstizione che condurrà al lieto fine, non senza colpi di scena.


RIdere in dialetto

La lingua napoletana lascia il posto a un impasto d'italiano e cremasco, adatto  al pubblico variegato. Il tutto impreziosito da modi di dire e termini quasi dimenticati. La trama scorre rapida, i tre atti si susseguono tra soluzioni sceniche ben orchestrate, giochi di parole e qualche improvvisazione ben piazzata. Il pubblico apprezza, ma i primi a divertirsi sono gli attori.

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