21-11-2019 ore 11:34 | Cultura - Teatro
di Giorgia Cubeddu

Teatro san Domenico. Blanche DuBois e un tram che suscita desiderio e sgomento

Ad aprire la stagione teatrale Intrecci+, martedì 19 novembre, una delle pietre miliari del teatro americano, Pulitzer per la drammaturgia nel 1948. Dalla penna di Tennessee Williams, messo in scena al teatro San Domenico con la regia del maestro di fama internazionale Pier Luigi Pizzi, Un tram che si chiama desiderio ha condotto il pubblico cremasco in un luogo e in un tempo lontani, in una New Orleans degli anni ’40 ben lontana dall’immaginario del tipico sogno americano. Protagonista di questo dramma in tre atti è la vita matrimoniale di Stella (interpretata da Angela Ciaburri) e Stanley Kowalsky (Daniele Pecci), la cui solo apparente quiete viene bruscamente turbata dall’arrivo della sorella di lei, Blanche DuBois, con cui Stanley instaura da subito un rapporto conflittuale.

 

Desiderio d'apparire

Interpretata magistralmente da Mariangela D’Abbraccio, Blanche è una donna mossa dal desiderio di apparire ed essere apprezzata: vanesia, chiacchierona, fragile, disperatamente impegnata a nascondere gli errori del passato e ad addolcire con l’alcol le insoddisfazioni del presente. In tutto questo, Mitch, l’amico di Stanley, le appare come la soluzione per poter riscattare la sua precedente vita dissipata. Tuttavia ben presto le menzogne vengono a galla, così come giunge al culmine l’astio tra lei e Stanley. La dura realtà – ordinaria, solitaria, dolorosa – si scontra fisicamente, carnalmente, con le disperate illusioni di Blanche e la violenza conclusiva arriva a distruggere il poco di lucido che rimane in lei.

 

Violenza domestica

A tenere col fiato sospeso il pubblico del teatro san Domenico nel susseguirsi degli eventi è lo charme delirante di Mariangela D'Abbraccio nonché l’efficace grettezza di Daniele Pecci; il loro rovinoso scontrarsi provoca sussulti negli animi dei presenti, coinvolti e ammutoliti davanti alla tragica conclusione di Blanche, partita con il tram chiamato desiderio e inesorabilmente diretta verso la follia. Violenza domestica, alcolismo, omosessualità, ipocrisia sociale, pregiudizio, disagio mentale: sono alcuni dei temi presenti in questo dramma tanto discusso al tempo della sua uscita, che, grazie ad un cast eccellente, ancora è riuscito a suscitare sgomento con la sua crudezza e attualità. Questa recensione è frutto del progetto Intrecci+, finanziato da Fondazione Cariplo e realizzato dalla Fondazione san Domenico in partnership con Alice nella città.

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