21-10-2020 ore 18:49 | Cultura - Arte
di Andrea Galvani

Crema. Tra sogno e realtà, la mostra e il manifesto dell’associazione liberi incisori

S’intitola Tra sogno e realtà l’iniziativa dell’Associazione liberi incisori nelle sale Agello del centro culturale sant’Agostino di Crema, in occasione di Scripta, la mostra mercato del libro antico e di pregio in programma nel fine settimana. In esposizione le opere di cinquanta incisori contemporanei e un catalogo con le riproduzioni delle opere e numerosi contributi testuali. L’intervento di Mario Benedetto funge da manifesto programmatico dell’esposizione.

 

La vita dell’arte

“L’artista intellettuale erudito, indispensabile alla società ha un ruolo molto difficile da esercitare perché è pesantemente condizionato dal mercato, nei confronti del quale è indifeso. Egli, se non entra nelle grazie di chi ha il potere, venendo così ad essere incluso nelle manifestazioni che contano, resta tagliato fuori, lontano dai riflettori, isolato, e se cerca attenzione viene emarginato,
e se privo di risorse rischia di fare la fame. In ogni caso, se il suo demone lo alimenta, prosegue il suo cammino ugualmente, dando forma e sentimento ai suoi fantasmi e ai suoi sogni. E l’arte vivrà finché avrà vita! Come diceva Eraclito, da svegli tutti condividiamo questo mondo, ma nel sonno e nel sogno, ognuno ha il proprio”.

 

Una ricerca costante
“La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro: leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare (Arthur Schopenhauer). È sogno una scultura di Bernini, giusto per fare un esempio fra mille e mille capolavori d’arte del nostro paese, e allo stesso tempo è, anche, realtà concreta, tangibile, direi carnale. Tutto torna sull’artefice. Il nostro artista però, cerca onestamente se stesso, si rivolge ad esplorare e sviluppare una propria più approfondita narrazione personale, e non è attratto dai falsi modelli proposti da una non-cultura al servizio di un potere corrotto, incapace di avere una sana visione civile di progresso, prosperità e giustizia. Il suo sarà un contributo di autentica libertà creativa, anche perché l’obiettivo primario del suo lavoro non è soltanto il riconoscimento professionale, il successo personale”.

 

Il linguaggio del proprio tempo
“La verità è che occorre avere un linguaggio legato al proprio tempo e in armonia con la propria natura, esplorando e sviluppando una narrazione autonoma significativa capace di sviluppare altri processi pieni di significati germinativi validi a diventare motori d’impulsi verso lo sviluppo della narrazione collettiva dell’arte. E tutto ciò con la piena consapevolezza dei rischi insiti, perché nulla è assicurato che avvenga o non avvenga, hic et nunc o mai più. In quanto, come per la scienza – nell’evoluzione biologica il patrimonio genetico di una determinata popolazione dipende in gran parte da fattori casuali, mi riferisco alla deriva genetica – così, anche per l’arte, esistono esperienze che in determinate condizioni possono costituire una spinta generativa come pure non attivarla mai”. Inaugurazione sabato 24 ottobre ore 11. Orari: sabato e domenica 10-12 e 15-19. Ingresso libero con rispetto delle norme anti Covid.

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