La sala fra Agostino del centro culturale sant’Agostino, sabato 15 marzo ha accolto una conferenza dal titolo: Cos’è l’economia circolare? L’evento è stato proposto dal Touring club Crema, in collaborazione con L’Araldo, Associazione dodici nodi, e col patrocinio comunale. L’associazione sergnanese, nata nel 2021, si occupa di rigenerazione urbana, del recupero degli edifici abbandonati, conferendo loro una nuova vita, una nuova dimensione. Luca Ritondale, studente magistrale presso l’università della Tuscia, esperto di economia circolare, ha sottolineato: “lo sviluppo sostenibile costituisce la premessa all’economia circolare. In tale direzione, le Nazioni Unite, gli organismi internazionali hanno condiviso i 17 punti dell’economia sostenibile”.
Come raggiungere i propri obiettivi
“Nel 1987, un’apposita commissione ha concepito l’economia sostenibile come mezzo per raggiungere i propri obiettivi dal punto di vista sociale, ambientale ed economico. Sullo sviluppo sostenibile, Charles Ponzi, nato in America, alla fine del 800 decise di fare business, investendo sulle transazioni economiche, sulle carte valori, su cui, a suo modo di vedere, fu possibile realizzare profitti. Ma Ponzi, non rese noti i relativi costi, rubando, in tal senso, le risorse all’investitore”. Luca Ritondale, ha fatto luce sulle diversità, i principi su cui si fondano l’economia lineare e circolare. L’economia lineare è il modello tradizionale di produzione e consumo, di come viviamo il mondo, e si basa sull’assioma: take, make, waste, ossia prendi, consumi e butti. Secondo lui, l’economia circolare mira a ridurre ai minimi termini gli sprechi, i rifiuti, l’inquinamento, massimizzando il riutilizzo, il riciclo dei prodotti, estendendo la vita utile del prodotto, unitamente ad un uso più mirato a priori, ripensando il prodotto”.
Barriere e limiti
L’economia circolare è caratterizzata dalla presenza di barriere e limiti. Le barriere all’ingresso, la mancanza di una mentalità e di una cultura circolare, rappresentano ostacoli o condizioni che rendono difficile l’ingresso di nuovi concorrenti in un mercato, limitandone la concorrenza. Compito dello Stato, delle istituzioni, è creare le condizioni, le norme, le politiche d’indirizzo tese a porre fine al monopolio. La società civile, lo Stato, devono agire nella direzione dell’economia circolare, della transizione green, del new green deal al fine di dare nuova linfa, nuovo vigore, speranza all’economia, all’Italia che lavora e produce. Oltre l’economia circolare, una soluzione percorribile è cercare risorse nello spazio, diminuendo le nostre necessità, agendo nell’ambito di un universo parallelo digitale che ci consente di fare le stesse cose, con modalità diverse, riducendo i consumi.