Era il 1980 quando in Crema aprì i battenti una libreria dal simpatico logo raffigurante un Pinocchio disegnato dall’artista Aldo Spoldi. Anni di libri, presentazioni ed incontri proseguiti anche quando, nel 2007, venne rilevata da Marco Bergamaschini che, nel 2009 creò una nuova società di gestione con Marina Lazzari. Un trasferimento in via Delle Grazie dalla sede storica sita in via Bottesini, durato alcuni anni, poi il ritorno in zona S. Pietro dal 1° luglio scorso. Ed oggi? "Ora, fino a fine gennaio, svendita totale – racconta Marco Bergamaschini – poi chiusura".
Stupore e dispiacere
Lo stupore e il dispiacere serpeggiano in città, l’attenzione della stampa è alta, i social ne parlano e commentano in rete. Gli acquirenti entrano nel negozio, si aggirano tra gli scaffali sempre più nudi e dimostrano apertamente ai proprietari il loro disappunto. "Eppure le vendite degli ultimi anni non giustificano tutto questo dispiacere" – commenta Bergamaschini, che accetta di parlare dell’imminente chiusura tra un cliente e l’altro.
Cosa sta accadendo a Crema? Librerie storiche come La buona stampa, Libreria Dornetti o di più recente apertura come Lettera62 ed altre hanno cessato l’attività negli ultimi anni. La prima ha poi riaperto una sala vendite all’interno del complesso del S. Luigi, meno visibile, ma il dato è preoccupante.
"Non bisogna trascurare le politiche degli editori più importanti che hanno sempre privilegiato le librerie di catena o i supermercati attraverso sconti più alti e condizioni di pagamento completamente diverse da quelle che fanno alle librerie indipendenti come la nostra. I prezzi dei libri troppo alti imposti dagli editori hanno scoraggiato ulteriormente la lettura".
Le librerie poste nelle classiche vie del passeggio sembrano non risentire del calo d’utenza. Può essere imputabile solo ad una maggiore visibilità?
"Anche le altre librerie di Crema, quelle del "passeggio", soffrono in realtà un calo di vendite notevole causato dalla crisi e dalla concorrenza dettata dagli acquisti on line, su Amazon, mentre gli e-book in Italia sono una realtà trascurabile (5-8% del mercato), addirittura in calo rispetto al 2014".
Il Presidente dell’Associazione Italiana Editori, Federico Motta, ha recentemente scritto: “Questo 2016 si apre con una buona notizia: finalmente torna a crescere la lettura di libri in Italia. Questo ci sprona ancor di più a contribuire in ogni modo per invertire la tendenza: si può fare qualcosa, non è lecito arrendersi e se si agisce insieme, in una logica di sistema, i risultati arrivano”. È possibile?
"Alle librerie non risultano dati così incoraggianti. Ci sono anche giochi di potere e denaro fra grandi editori e banche, ovviamente. Spesso tengono conto dei libri usciti, ma non dei resi, degli invenduti".
L’indagine Istat evidenzia che la popolazione femminile ha maggiore confidenza con i libri. Anche in città le donne sono lettrici più forti rispetto agli uomini?
"I lettori forti, che comprano più libri al mese, in Italia così come a Crema sono tutti sopra i 45 anni e sono soprattutto donne, il 60-65%, anche se negli ultimi due anni sono calati notevolmente. Comprano meno e vanno di più in biblioteca".
Pare essere in continua crescita il settore dedicato alla letteratura per l’infanzia. Dato confermato anche in città?
"L’unico settore che resiste è in effetti quello dei libri per bambini, anche se ormai si vendono solo quelli sotto i 15 euro mentre gli altri esclusivamente a Natale".
Antica passione
Si chiude così a Crema un altro punto di riferimento storico per la cultura e gli incontri, tra il dispiacere reciproco di cittadini e soci gestori. Per Marco Bergamaschini sarà un ritorno ad una antica passione e ad imminenti impegni in giro per il mondo nel campo dell’archeologia.