20-07-2022 ore 19:39 | Cultura - Musica
di Matteo Raise

Anfiteatro del Vittoriale. Il pirata Johnny Depp sul palco dell'ammiraglio del rock, Jeff Beck

È un pubblico intimo di pochi eletti, quello raccolto all’Anfiteatro del Vittoriale per il ritorno di Jeff Beck nella venue dopo 4 anni. 1500 accoliti, che hanno avuto la fortuna di assistere all’esibizione di uno dei più grandi chitarristi che la Storia della musica moderna possa vantare. È concettualmente sbagliato parlare esclusivamente di rock, per un artista (78 anni, 8 Grammy vinti, 2 inserimenti nella R&R Hall of fame e, per i cinefili, iconicamente immortalato in Blow Up di Antonioni), che nel corso della sua carriera ha infranto come pochi altri le definizioni di genere, spaziando in totale libertà tra stili completamente diversi da loro, mantenendo sempre la stessa voglia di sperimentare.

 

Storia del rock

Ad accompagnarlo una band per due terzi al femminile, che nella prima parte interamente strumentale del concerto ha saputo tenere testa alle sue funamboliche acrobazie. Il registro del concerto cambia nella seconda parte, in cui raggiunge il palco la “very special guest star” annunciata del tour, Johnny Depp, alla voce e seconda chitarra. Il gruppo allargato eseguirà una serie di cover prese in prestito dalla storia del rock (oltre a un inedito a nome di Depp): Jimi Hendrix, John Lennon e Killing Joke, inserite nell’album a nome del Duo, “18”, di recentissima pubblicazione. Tra le cover suonate in concerto, menziono una versione incendiaria del classico proto-dark dei Velvet Underground, Venus in furs.

 

Privilegio e onore

Johnny risulta a proprio agio sul palco, non intimorito da un gigante della Musica al suo fianco, e senza alcuna pretesa di essere la star della serata. La voce trasuda un poco di emozione, ma risulta assolutamente credibile e non tradisce lo spirito dei brani. Al termine di ogni canzone ringrazia il pubblico e il gruppo di Jeff Beck, ben sapendo quale onore e privilegio sia calcare quel palco. Gli stessi onori e privilegi che abbiamo ricevuto noi presenti.

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