20-05-2025 ore 20:19 | Cultura - Musica
di Annamaria Carioni

'La musica non ha barriere': al San Domenico la voce, il cuore e la grinta di Ivana Spagna

Ivana Spagna è molto più di una voce iconica della canzone italiana e della scena internazionale. È una donna che ha attraversato il successo planetario, il cambiamento, la solitudine e la rinascita. Nella sua intensa carriera ha duettato con altri grandi della musica, come Loredana Bertè e Demis Roussos, il mito degli Aphrodite's Child, e ha conosciuto personalmente Tina Turner. In attesa di poterla ascoltare ed applaudire giovedì 22 maggio 2025 alle ore 21 sul palco del teatro San Domenico di Crema nella data zero del suo nuovo tour, in una conversazione a cuore aperto, la cantante ha parlato senza filtri di sé, della sua carriera e della sua musica.

 

Come è iniziato tutto? Quando si è accesa in lei la scintilla di diventare cantante?
“Posso rispondere a puntate?”. Ivana Spagna ha davvero ragione: come si può riassumere in poche righe una carriera lunga quasi quanto una vita? “Avevo circa dieci anni e al mio paese (Borghetto sul Mincio) avevano indetto un concorso per voci nuove; ho partecipato e lì ho scoperto che mi piaceva cantare, perché fino a quel momento volevo fare la ballerina di danza classica, ma in famiglia non c'erano soldi e le scarpette da ballo non sono mai arrivate. Poi mi hanno preso a noleggio un pianoforte, che per me era la cosa più bella del mondo e da lì ho iniziato con la musica, I miei genitori mi accompagnavano ai concorsi insieme a mio fratello con una Bianchina”.

 

Dalla gavetta al successo
Ivana Spagna o solo Spagna, come la conosciamo in tanti successi,  è gentile, genuina e diretta: “A diciotto anni ho creato un gruppo insieme a mio fratello e per circa dodici anni abbiamo fatto la gavetta, quella dura, quella che serve nella vita. Suonavamo nelle discoteche. Non sono mai andata a scuola di canto”. L'artista afferma convinta che la sua voce inconfondibile è un dono di Dio e dei suoi genitori. Da Easy Lady, brano con cui vince il Festivalbar nel 1986 a Call me, il singolo che vende più di tre milioni di copie, superando nella classifica europea Madonna e Michael Jackson, dalla canzone disneyana Il cerchio della vita alle numerose partecipazioni al Festival di Sanremo, la scalata al successo è inarrestabile.

 

C'è una canzone a cui è più legata? 
“Non è possibile sceglierne una sola, ce ne sono diverse. Ce n'è una, Davanti agli occhi miei, che sentirete al concerto, che ho dedicato ai miei genitori e che parla proprio dell'amore che ho per loro. Anche le altre sono intrecciate con periodi della mia vita, con ricordi belli e meno belli. Ogni canzone è un pezzo di vita”. Dentro ogni parola, c’è un'anima che ha avuto il coraggio di trovarsi e che si mostra come è: “Io sono così, con tutte le mie debolezze, ma con la forza di andare avanti. Voglio trasmettere la sincerità. Non mi nascondo dietro a niente. Mi mostro per quello che sono, con le mie fragilità e con la mia forza, perché non mollo mai”.

 

Qual è un suo pregio?
Ivana Spagna risponde decisa e divertita che è la cocciutaggine: “Se io non fossi stata cocciuta come un somaro, non avrei fatto niente, quando ho fatto delle cose, ci ho creduto sempre. Poi quando canto ce le metto tutta, perché cantare è un regalo, è entrare in un'altra dimensione. Non riesco neanche a spiegare esattamente cosa provo, tanta è la gioia, l'emozione che provo”. La passione che la porta ad andare avanti, a lottare, a provare e, se non funziona, a riprovare si accompagna all'abitudine a sorridere, come la definisce lei stessa: “ Anche se magari dentro sto male, io sorrido, soprattutto sul palco sorrido sempre. Ed è naturale per me, per cercare di trasmettere qualcosa di positivo”.

 

Ci racconta una sua passione?
“Sono i miei gatti, tutti trovatelli. Non sono mai riuscita a chiamare un uomo 'amore'. I miei gatti sono tutti amori, li amo tutti. Non è che non li abbia amati gli uomini della mia vita, ma non mi veniva spontaneo usare il termine amore. Io non so cosa significa, anzi, lo so, perché il mio vero amore sono queste creaturine. Per carità, ho avuto amori veri, ho avuto anche le corna, ho avuto di tutto. Un tradimento da uno dei miei gatti non è mai arrivato, solo qualche graffiatina. Se potessi, vivrei solo con gli animali”. Poi Spagna rivela un sogno nel cassetto: vincere una grossa somma all'Enalotto per poter costruire un rifugio per gli animali abbandonati.

 

Quale musica le piace ascoltare?
“Amo ascoltare Giacomo Puccini e lo adorano anche i miei gatti. Mi piace la musica dei compositori pianisti Ryuichi Sakamoto, Ludovico Einaudi, ma ascolto anche Phil Collins, Paul Young e altri cantanti americani, che forse in tanti non conoscono”. L'intervista, ormai agli sgoccioli, ha preso un tono colloquiale, ancora più disteso, quasi intimo: “La musica mi ha salvato, secondo me può anche essere terapeutica. E' dentro di noi: una canzone che ami, farà sempre parte della tua vita. E poi la musica arriva a tutti, non ha barriere, non c'è niente che la ferma”. 

 

La data zero al San Domenico
Il concerto che lei terrà al San Domenico aprirà il suo nuovo tour: che cosa dobbiamo aspettarci?
“Oltre alla musica, ci sarà un vero e proprio spettacolo e speriamo che riesca tutto bene: le prime date del tour a volte filano lisce, a volte succede di tutto, perché non c'è mai abbastanza tempo per provare bene”. Alla richiesta di avere qualche anticipazione in più, l'artista risponde misteriosa ed accattivante: “Aspettatevi di tutto, di tutto”.