19-11-2020 ore 10:00 | Cultura - Libri
di Ramona Tagliani

Crema. @Sinistra, stampato il secondo Quaderno: è dedicato a Peppino Impastato

Dopo quello dello scorso anno dedicato a Lucia Piloni, ecco stampato il secondo Quaderno del periodico @Sinistra, dal titolo Peppino Impastato, prezioso esempio di antimafia sociale, a cura di Fausto Lazzari, con importanti contributi, che rendono il lavoro particolarmente originale. Purtroppo la situazione pandemica non consente al momento la presentazione al pubblico, che era prevista proprio entro la fine del mese di novembre e che è solo rinviata a tempi migliori. Fra le significative firme che hanno contribuito alla realizzazione del quaderno, pubblicato da Rifondazione Comunista di Crema, ci sono quelle dell’ex segretario nazionale del partito Giovanni Russo Spena, già promotore della relazione parlamentare Anatomia di un depistaggio per rendere giustizia all’uccisione di Impastato, del regista Marco Tullio Giordana, già autore del film I cento passi, del maestro e giornalista Alex Corlazzoli, dell’antropologo Gilberto Polloni, degli amici di Peppino, Faro Di Maggio e Salvo Vitale, del giovane Simone Antonioli, di Elena Simeti, responsabile della Libera Masseria “Una casa anche per te”, del poeta siciliano Lillo Sciortino e del segretario di Rifondazione a Crema, nonché editore di @Sinistra, Beppe Bettenzoli. La grafica del quaderno è stata curata da Angelo Valenzano.

 

Passioni e sentimenti

Nei prossimi giorni sarà anche possibile acquistare il Quaderno @Sinistra e ulteriori informazioni saranno date nella diretta facebook prevista a fine mese. “Caro Peppino - scrive Lazzari nel volume - non ti ho mai conosciuto né incontrato quando eri in vita, non ho aneddoti da raccontare. Tuttavia, appartenendo alla stessa generazione, so che abbiamo condiviso gli stessi sogni, gli stessi ideali, le stesse emozioni, una uguale voglia di cambiare il mondo, per vederlo più giusto e uguale. Per di più, tutto questo desiderio di cambiamento lo hai vissuto in un contesto estremo e drammatico, dentro al cuore di una Sicilia pericolosa, dove la mafia non ti ha fatto né sconti né regali e neppure concesso molte opportunità. Tuttavia, tu hai saputo sfruttare al massimo quel minuscolo spazio di libertà individuale che ti sei creato attorno, hai continuato a nutrire il significato di una dignità umana che ti ha caratterizzato in ogni momento della tua seppur breve vita. Caro Peppino, con orgoglio, mi sento di dirti che ho curato questo piccolo contributo realizzato in un quaderno dedicato a te, alle tue passioni, ai tuoi focosi sentimenti carichi di umanità e di rabbia nei confronti di una evidente ingiustizia sociale e politica, al tuo amore totale per i valori della giustizia, del rispetto e dell’uguaglianza oltre che della solidarietà”.

 

No mafia Memorial

“La tua battaglia, sappi, non è stata combattuta invano, perché tantissime sono le testimonianze, i ricordi e gli scritti che lo dimostrano; come tantissimi sono i giovani che hanno potuto conoscerti e amarti, attraverso una straordinaria cinematografia. Ricordi realizzati anche attraverso l’arte del fumetto, quella del teatro, delle mostre di documenti e foto, di convegni e manifestazioni pubbliche su tutto il territorio italiano, per non parlare, poi, delle istituzioni che, attraverso persone coraggiose e sensibili, continuano la tua lotta contro la mafia; e parlo ad esempio dell’ultimo progetto partorito nel maggio 2018 a Palermo, dove lo storico palazzo Gulì è divenuto il No mafia Memorial, ma parlo anche dell’associazione Casa della Memoria Felicia e Peppino Impastato, quel piccolo spazio abitativo a cento passi dalla tua radio di Cinisi, in cui abitavi e che, dal 1989, è una preziosa testimonianza dei tuoi sogni quotidiani; e poi, ancora, il prestigioso Centro di documentazione siciliano a te dedicato nel 1980, a due anni dalla tua roboante scomparsa voluta dalle orrende trame della mafia”.

 

Coraggio graffiante

“Caro Peppino, anch’io in quegli stessi anni ho vissuto in diretta un po’ di quella libertà che radio ed emittenti televisive stavano sperimentando; non provo minimamente a paragonarmi con il tuo graffiante coraggio, il tuo eccezionale entusiasmo di combattente in prima linea dentro il pericolo mafioso; quanto, però, mi sarebbe piaciuto condividere con te qualche momento di contro informazione radiofonica, qualche performance di protesta nelle piazze contro il potere e magari, perché no, qualche bicchiere in una osteria fumosa, la sera tardi, sognando insieme ai tanti compagni una società migliore”.

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