19-03-2021 ore 19:25 | Cultura - Libri
di Tiziano Guerini

Libri. Parigi e un padre, la prosa poetica di Giovanni Catelli risveglia ricordi e sentimenti

I ricordi sono eterni: ci cadono dentro, non si sa dire come né perché, ma lì rimangono per sempre. Paiono dimenticati, ma improvvisamente rinascono a nuova vita e ti accorgi che sono sempre stati con te. Il bel libro Parigi e un padre (edito da Inschibboleth, Roma) di Giovanni Catelli - brillante e fecondo scrittore, cremasco di vita ma di esperienza e respiro internazionali - trova la sua motivazione nell'occhiello introduttivo dell'autore: vivere è ostinarsi a completare un ricordo. Un'avventura meravigliosa ma inutilmente ostinata: se i ricordi sono eterni non si possono completare. A meno che non si abbandoni la strada diritta della razionalità, e si imbocchi quella più tortuosa del sentimento: una sorta di eterno ritorno nel luogo dell'anima dove non c'è quasi più nulla dell'originale.

 

Assenze e presenze

Non c'è più la Parigi di un tempo come non c'è più nemmeno il padre, compagno di esplorazioni cittadine. È il libro delle assenze, e forse questo è l'unico possibile completamento. Una forte presenza della capacità di scrittura dell'autore si avverte invece nella forma: una prosa poetica immaginifica, alla costante ricerca delle parole più giuste, quasi distillate, preziose. Come preziosa è la città che le evoca e indimenticabile la figura, forse psicologicamente ingombrante, del padre.

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