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In Italia oggi, 19 marzo, è la festa del papà. Celebrato in poesie e libri, è nella canzone dell’allora Cat Stevens che raggiunge uno dei vertici letterari e musicali: Father and son. Scritta per il musical Revolussia (ambientato durante la Rivoluzione Russa del 1917), racconta di un figlio che vuole unirsi ai bolscevichi mentre il padre vorrebbe stesse a casa, si occupasse della fattoria e trovasse moglie, accontentandosi di un futuro tranquillo. Il musical non venne realizzato e la canzone finì nel disco Tea for Tillerman (1970); assunse un carattere universale, rappresentando il dialogo tra i padri (ormai realizzati e al sicuro) e il desiderio dei figli di rinunciare ad una vita preconfezionata seguendo nuovi orizzonti.
Tradizione e storia
La chiesa festeggia san Giuseppe, marito di Maria e uomo che crebbe Gesù. Protettore delle nubili e degli orfani. Secondo le fonti storiche è stata introdotta il 19 luglio del 1910 dal governatore dello Stato di Washington, dedicandola al veterano di guerra William Jackson Smith: vedovo e con sei figli, divenne il simbolo del padre di famiglia ideale. Due anni prima una chiesa della Virginia aveva sostenuto in un sermone la necessità di istituire una ricorrenza in memoria di 362 uomini morti nel crollo di una miniera. Ha dovuto attendere fino al 1966 quando il presidente Lyndon Johnson l’ha proclamata festa nazionale
Nel mondo
Negli Stati uniti e in molti paesi del mondo si festeggia la terza domenica di giugno. Anticipa invece il 23 febbraio la Russia, giorno in cui padri sono celebrati come difensori della patria. L’8 maggio, in Corea del Sud è il giorno dei genitori, mentre in Danimarca si festeggia il 5 giugno, giorno della Costituzione. In Germania si festeggia insieme all’Ascensione, 40 giorni dopo la Pasqua: Männertag o Herrentag, ovvero ‘giorno degli uomini’. In Thailandia si celebra invece il 5 dicembre, giorno del compleanno del defunto sovrano Rama IX, padre della nazione.
