Un sole magnifico rende ancor più speciale la visita al palazzo Patrini - Premoli - Pozzali di Crema che, con la sua facciata in cotto a vista ed il suo secolare, maestoso cedro del Libano, risplende su piazza Premoli. Ad inaugurare l'edizione 2016 delle Giornate di Primavera il capogruppo del Fai di Crema Monica Scandelli, il sindaco di Crema Stefania Bonaldi ed il padrone di casa, l'architetto Secondo Pozzali, secondo il quale in realtà il concetto di proprietà sfuma e lascia spazio alla 'semplice' custodia di un bene architettonico, da preservare per le future generazioni possibilmente senza compiere danni, come invece accaduto con il restauro del Duomo.
Le guide esperte
Angoli solitamente nascosti, particolari di grande fascino, verranno mostrati e soprattutto spiegati grazie alle esperte dell'arte Eva Coti Zelati ed Elena Scampa. Oggi fino alle 17 e domenica 20 marzo dalle 10 alle 16.30 - con l'indispensabile supporto dei volontari della protezione civile - sarà possibile visitare la nobile residenza costruita tra la fine del 1600 ed i primi anni del 1700 da Domenico Patrini, demolendo edifici precedenti di proprietà del padre Carlo, secondo un impianto architettonico a U, trasformato nel tempo con l’aggiunta di una porzione ottocentesca che termina con una torretta merlata. “Dalla metà del '600, nonostante non avessero titoli nobiliari, i Patrini, famiglia di commercianti e proprietari terrieri attestata a Crema dalla metà del ‘500 – spiegano Coti Zelati e Scampa - furono ammessi al Consiglio generale che amministrava la città e il territorio per conto della Repubblica di Venezia. La porzione di un piccolo palazzetto a due piani che guarda su via Alemanio Fino rappresenta la parte sopravvissuta dell’antica costruzione secentesca, congiunta alla torretta e alla serie di logge su più livelli costruite successivamente. Il lato rivolto verso piazza Premoli mostra un’imponente e rigorosa facciata settecentesca, scandita da una cornice marcapiano e da due lunghe file di finestre su due ordini, ornate da cornici architettoniche leggermente aggettanti di diversa tipologia. Al centro della facciata si trova un grande portale d’accesso sormontato da un balconcino in pietra collocato nel 1708 per dare maggior nobiltà al fronte principale. Sotto la balaustra a colonnette del balcone troneggia un’enorme aquila ad ali spiegate, ornata sul petto da una collana a 33 grani e un fiocco, la mispaa, un rimando allo stemma della famiglia Patrini”.
L'interno del palazzo
“Entrando dal grande portale ci si trova sotto un porticato a volte, affacciato sul cortile: attraverso due portali ci si immette nelle ali laterali. A destra si sviluppa uno scalone di rappresentanza a due rampe che sale agli ambienti nobili del primo piano, mentre sul lato sinistro si alternano una serie di ambienti settecenteschi ad altri ottocenteschi dalle forme neogotiche. Le antiche stalle, sono attualmente sede di uffici, mentre il giardino privato nel lato sud, con l’imponente cedro del Libano, è visibile attraverso una cancellata. All’interno di questa dimora signorile è stata conservata la boiserie originaria e la decorazione è diversa in ogni ambiente: elementi vegetali e floreali abbelliscono alcune sale del piano nobile; richiami più geometrici e araldici, invece, si trovano affrescati sulle volte delle sale al piano terreno”.
Conti Palatini
“Nel 1755 l’ultimo discendente Carlo Patrini, scelta la vita monastica, lasciò il palazzo al cugino Livio Alessandro Benvenuti che poi lo vendette al conte Giulio Premoli. I Premoli, documentati a Crema dalla metà del ‘500, avevano ottenuto il titolo di Conti Palatini nel 1642 dall’imperatore e avevano ricoperto importanti cariche pubbliche. Dal 1974 questo importante e affascinante palazzo appartiene alla famiglia Pozzali che tuttora lo custodisce preservandone l’integrità storica e artistica”. Una visita imperdibile, che consente di accedere anche a luoghi privati, quindi di approfondire la storia della città e conoscerne i punti più alti. Una responsabilità non solo attuale ma anche e soprattutto per il futuro. Conclusione in musica domenica 20 marzo alle ore 17.15 con un intervento musicale nel cortile del palazzo, a cura dell'Ensemble concertante Concrescis diretto dal maestro Simone Bolzoni.