18-03-2023 ore 11:12 | Cultura - Proiezioni
di Paolo Emilio Solzi

Scream 6, passaggio di testimone ai giovani nel rispetto delle tradizioni horror di Wes Craven

Wes Craven è considerato un maestro dell’orrore per aver diretto pellicole come L’ultima casa a sinistra (1972), Le colline hanno gli occhi (1977) e il primo film della saga di Nightmare (1984), che ha lanciato il personaggio di Freddy Krueger. Il cinema americano degli anni Settanta e Ottanta è stato dominato dagli slasher: Non aprite quella porta di Tobe Hooper, Halloween di John Carpenter, Venerdì 13 di Sean S. Cunningham hanno originato cattivi del calibro di Leatherface, Michael Myers, Jason Voorhees. Lo slasher è quel tipo di horror in cui un maniaco, che indossa una maschera inquietante, dà la caccia a un gruppo di giovani in uno spazio limitato (ad esempio una cittadina nordamericana), utilizzando armi da taglio per ucciderli, uno dopo l’altro, in maniera spettacolare e granguignolesca. Alla fine si salva solo una ragazza, definita per questo final girl, che riesce a sconfiggere il killer. Il mostro ricompare a sorpresa nel film successivo.

 

La nascita di una trilogia leggendaria

Negli anni Novanta l’epoca degli slasher sembra finita, ma Craven torna alla ribalta con la saga di Scream. La prima trilogia esce nei cinema tra il 1996 e il 2000. Si tratta di commedie horror che prendono in giro i cliché dei decenni precedenti, come il momento in cui l’assassino, creduto morto, si rianima per lo spavento finale. Scream comincia con una scena che ricorda Psycho: una ragazza bionda e formosa (interpretata da Drew Barrymore) viene uccisa a coltellate da Ghostface, il maniaco di turno che indossa una maschera da fantasma e un costume nero. Negli Scream si trovano elementi tipici del genere giallo. Infatti un personaggio del quinto episodio dirà: “non c’è un Michael Myers o un Jason Voorhees, nessun cattivo che ricorra in tutti i film”. Sta al pubblico indovinare, di volta in volta, chi si nasconde dietro la maschera di Ghostface. Il marchio di fabbrica degli Scream è la componente meta-cinematografica. Nel primo film, un cinefilo spiega le regole per restare vivi negli horror. Con Scream 2 vengono dettati i canoni dei sequel. In Scream 3 i personaggi devono seguire gli stereotipi delle trilogie. A partire da Scream 2 vediamo poi alcune scene di una saga nella saga, che inizia con Squartati, un film ispirato agli omicidi del primo Scream. La storia di Scream 3 si basa in gran parte sulla realizzazione di Squartati 3.

 

Il testamento artistico di un grande autore

Nel 2011 viene prodotto Scream 4, l’ultimo film di Craven, che morirà nel 2015. La pellicola è ambientata un decennio dopo gli eventi della vecchia trilogia. L’apertura consiste in un gioco meta-cinematografico in cui alcune adolescenti criticano la saga di Squartati, giunta al settimo episodio: “Un gruppetto di ragazzini logorroici che si mettono a decostruire i film horror, finché non arriva Ghostface che li uccide uno per uno. Visto fino alla nausea. Andava bene nel 1996”, “In Squartati 5 c’era un viaggio nel tempo. È stato il peggiore di tutti”. Scream 4 fa dell’ironia sul fatto che ormai non si vedono altro che remake, ma nel terzo millennio le regole per sopravvivere sono cambiate.

 

Passaggio di testimone con rispetto dei classici

Nel 2022 i registi Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillet rilanciano il franchise con Scream 5 e proseguono con Scream 6, appena uscito nelle sale. Questi film si rivolgono alla Generazione Z (i nati tra il 1997 e il 2012). Gli storici protagonisti della saga sono affiancati da nuovi personaggi giovanissimi, che guardano Squartati 8 su Netflix, non conoscono le vecchie pellicole dell’orrore ma sanno a memoria quelle del moderno filone “sofisticato”: Babadook, It Follows, The Witch, Get Out, Hereditary. I primi Scream parodiavano il pubblico dei cinema e si domandavano se l’horror trasformasse gli appassionati del genere in veri killer. Oggi si punta il dito contro i fans impazziti e radicalizzati nei forum. Scream 5 ridicolizza i cosiddetti requel o legacyquel (come gli ultimi episodi di Halloween, Jurassic Park, Indiana Jones, Star Wars, Terminator, Matrix, Ghostbusters) che vanno di moda in una Hollywood a secco di idee: “Non si può fare una riedizione di un classico da zero, ma neanche un semplice seguito. Devi metterci qualcosa di nuovo ma non troppo, altrimenti Internet va fuori di testa. Nuovi protagonisti, ma legati ai personaggi storici. Non un reboot, ma nemmeno un sequel” (dall’unione delle due parole nascono i requel). Sempre fedele alla tradizione di Craven, Scream 6 fa ancora un passo avanti, scherzando sulle regole delle serie televisive che attualmente spopolano.

 

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