17-06-2016 ore 20:12 | Cultura - Incontri
di Ilario Grazioso

Crema. Chaimaa Fatihi alla festa di Sinistra italiana: “Vivere nella quotidianità la pace”

Introdotta dal deputato cremasco di sinistra italiana Franco Bordo, che ha parlato dell’idea di una rivoluzione non violenta, si è tenuta ieri sera la presentazione del libro di Chaimaa Fatihi Non ci avrete mai. Lettera aperta di una musulmana italiana ai terroristi, alla presenza degli assessori comunali Attilio Galmozzi e Paola Vailati che hanno stimolato il confronto con l’autrice. Chaimaa si è detta felice di poter parlare di un tema importante, utile a promuovere quella che deve essere una rivoluzione gentile e non violenta, in un’epoca nella quale la violenza non è solo fisica, dove è importante conoscere l’altro e creare un processo di interazione, che consenta di vivere nella quotidianità la pace, non in maniera utopica, ma con gesti concreti, a cominciare dall’osservanza della nostra costituzione, sottolineando così il suo essere cittadina italiana.

 

Superare gli stereotipi

L’autrice prosegue parlando di punti di incontro tra i valori della cultura musulmana e quella occidentale, in quanto appartenenti tutti al genere umano: rispetto reciproco, per la vita, gli animali, l’ambiente, la libertà, la pace, la giustizia, tutti valori rinvenibili nei primi 12 articoli della nostra costituzione. L’importanza di conoscere veramente la cultura dell’islam, per superare gli stereotipi presenti nella nostra società, a partire dal ruolo marginale che la donna avrebbe in quella cultura è stata la sollecitazione che l’assessore Galmozzi ha fatto all’autrice, la quale ha risposto cercando di scardinare i pregiudizi presenti nella nostra società, prospettando un’analisi separata tra condizione femminile delle donne musulmane nei paesi europei e quella nei paesi a maggioranza musulmana, dove però ci sono retaggi culturali, abitudini, riti, che non hanno nulla a che vedere con la religione. Inoltre, osserva l’autrice in seguito ad un recente viaggio in Marocco, il ruolo della donna lì è cambiato, “è un ruolo attivo, nella società, nelle istituzioni, nel lavoro e nella politica e occorre valorizzare anche le piccole conquiste che la donna musulmana sta avendo nel suo quotidiano”. Chaimaa cita poi le difficoltà che ha incontrato soprattutto nell’età scolastica, di conciliare questa sua pluridentità, tra l’essere musulmana e contemporaneamente sentirsi italiana, sottolineando come spesso occorrerebbe anche da parte dei media prestare attenzione all’uso del linguaggio, perché renderlo non violento rappresenta già un punto di partenza per un cammino che va nella direzione della costruzione della pace.

 

Diritto al culto

Cosa sta facendo l’Europa, viene chiesto a Chaimaa, che scinde le istituzioni europee dai cittadini, perché secondo l’autrice del libro, se le prime stanno facendo poco, i secondi invece stanno facendo tanto. Poi approfondisce un tema particolarmente carico di problematiche, quale quello relativo al diritto al culto, che per Chaimaa è un diritto di tutti: “È un’apertura della società quello di avere un luogo di culto dignitoso”, e racconta la sua esperienza in quel di Castiglione delle Stiviere dove vive, “quando noi avevamo uno scantinato dove pregare, anziché vivere in un ambiente di allegria verso il prossimo, c’era invece frustrazione”. Ma il problema della radicalizzazione, per Chaimaa, si alimenta più che in questi luoghi, attraverso la rete internet. Ed anche lo stereotipo secondo il quale ad esempio, nei paesi musulmani le altre religioni non hanno adeguati spazi, risulterebbe superato: “Sono stata di recente a Rabat ed in altre città marocchine ed ho viste bellissime chiese”, conclude Chaimaa.

 

Corridoi umanitari

La Festa di pace 2016 di Sinistra italiana prosegue fino a domenica: stasera alle 21, si parlerà di Corridoi umanitari. Per raggiungere l’Europa in sicurezza, con il presidente della comunità di sant’Egidio di Milano Giorgio Del Zanna e il presidente della commissione affari sociali del comune di Crema Emanuele Coti Zelati, a seguire i Ciapa La Cioca. Per partecipare invece al pranzo popolare di domenica, con menù anche vegetariano, occorre prenotarsi presso lo stand della festa o al numero 347.0124245 (Agnese)

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