17-05-2022 ore 14:30 | Cultura - Incontri
di Chiara Grossi

Castelleone. Alice nella città: Zilli e Pinoni, doppio appuntamento con l’inconscio

Doppio appuntamento con l’inconscio ad Alice nella città. Venerdì 13 e sabato 14 maggio, nella Community house condivisa si sono scambiati la parola due interpreti molto diversi del tema “psicanalisi”. Venerdì sera, Davide Zilli con il suo ultimo disco Psicanaliswing, ha portato in concerto storie quotidiane osservate con gli occhi analitici di un disincantato Sigmund Freud. Il professore-cantautore si è destreggiato come suo solito tra stili e citazioni, appoggiandosi sulla collaborazione con il resto del quartetto in scena.

 

Le vie intricate della mente

Insieme al trio Jazzabbestia, ci ha trasportato tra le vie intricate della mente di personaggi non lontani dal nostro quotidiano. Mantenendo sempre una leggerezza di narrazione in contrasto con i contenuti, crea immagini armoniche di grande trasporto, incalzando con uno swing libero da limiti formali e, per questo, liberatorio. Generose le rime dei testi che, con apparente ironia, lanciano frecciate metaforiche contro i “pipponi” del super-io; così Zilli cerca di affrontare con risate amare quelle paure un po’ didascaliche ma compromettenti che abbiamo tutti, con diverse facce ma comunque figlie della medesima matrice.

 

L’incontro con la psicoterapeuta

Sabato sera invece la community si è riunita intorno ad un tavolo insieme alla psicoterapeuta Valeria Pinoni, discutendo del romanzo Follia di Patrick McGrath del 1959. Dal titolo originale Asylum, argomento sul quale ci si sofferma, i personaggi della storia vengono analizzati da un occhio psicanalitico e sono proprio queste lenti che guidano il lettore in una spirale di follia, nata da un’ossessione disturbante e che trangugia tutti gli aspetti della vita. Insieme si condividono riflessioni e sensazioni trasmesse dalle parole stampate; rapporti disturbanti fatti di abbandoni e totali immersioni vengono approfonditi dai partecipanti.

 

Eros e thanatos

Si citano concetti etimologici e teorici, come la lotta tra eros e thanatos, come la visione arcaica e maschilista relativa al disturbo mentale dell’epoca, o come il forte bisogno di libertà da ogni tipo di “asilo” costretto o opprimente: il tutto con la semplicità informale di un tavolo sul palcoscenico, attorno al quale ospiti e pubblico diventano una cosa sola. Così si è chiuso un profondo weekend di introspezione, accarezzato con tatto diversificato tra le due serate, ricco di punti di vista.

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