17-03-2022 ore 17:22 | Cultura - Offanengo
di Denise Nosotti

IC Offanengo: incontri dedicati alle vittime di mafia. Cerimonia collettiva lunedì 21 marzo

Una settimana dedicata alla memoria ricordando, studiando, imparando le storie dei giornalisti e delle giornaliste ammazzate dalle mafie o che vivono sotto scorta perché minacciati dalla criminalità organizzata. L’istituto Falcone e Borsellino di Offanengo, anche quest’anno, torna a condividere l’iniziativa di Libera, che promuove ogni 21 marzo una giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Il tema scelto a livello nazionale quest’anno è Terra mia e Coltura/Cultura. Ed è proprio su queste due ultime parole che la scuola, diretta da Romano Dasti, ha voluto riflettere scegliendo come slogan dell’iniziativa “alla ricerca della verità”.

 

Gli appuntamenti

Le classi quinte delle primarie e le classi terze della secondaria fino a venerdì 18 marzo ospiteranno in collegamento on line, nei diversi plessi, testimoni preziosi. Giovedì 17 doppio appuntamento: alla primaria di Ricengo ci sarà “a distanza” Claudio Fava, figlio di Giuseppe Fava, giornalista ucciso il 5 gennaio 1984 mentre a Salvirola i ragazzi vedranno Donata e Mario Cutuli, sorella e fratello di Maria Grazia Cutuli, giornalista assassinata in Afghanistan il 19 novembre 2001. Venerdì 18 altro doppio incontro. A Romanengo le classi terze parleranno con Egidia Beretta, mamma di Vittorio Arrigoni, attivista, giornalista e scrittore italiano ucciso a Gaza. La madre sarà fisicamente presente all’appuntamento. A Izano, intanto la classe quinta parlerà con Sandro Ruotolo, giornalista sotto scorta, noto per le sue inchieste sulla camorra.

 

Iniziativa condivisa

Tutte le classi, invece, della primaria e della secondaria saranno coinvolte il 21 marzo. In ogni Comune, gli alunni si raduneranno in un luogo pubblico dove leggeranno i nomi di donne vittime delle mafie. Per coinvolgere la cittadinanza e lasciare un segno visibile, i ragazzi posizioneranno lanterne commemorative costruite da loro. “Per noi – spiegano gli organizzatori della manifestazione – la memoria non è solo un sostantivo ma è un fare memoria. In questa iniziativa sono coinvolti tutti: insegnanti, studenti e genitori. Prima di ogni incontro, infatti, ogni docente ha avuto a disposizione del materiale per poter conoscere il testimone di cui si parla”.

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