17-02-2016 ore 18:29 | Cultura - Proiezioni
di Rebecca Ronchi

Multisala, il film documentario La notte di Sigonella. In sala Stefania Craxi

Un centinaio le persone che hanno partecipato alla proiezione del film documentario La Notte di Sigonella, alla multisala Porta Nova di Crema. La serata, organizzata dal Club Forza Silvio Crema 1, ha visto la partecipazione di Stefania Craxi, presidente della Fondazione Craxi, e dell’europarlamentare di Forza Italia Stefano Maullu.

Il documentario
Dopo una breve introduzione di Gianmario Donida, presidente del club cremasco, è stato proiettato il documentario, di Andrea D’Asaro, che ricostruisce tutti gli avvenimenti della vicenda che passò alla storia come “la notte di Sigonella”, mediante testimonianze dirette e carteggi dei protagonisti della storia, il tutto narrato dal giornalista Alessio Vinci. Dal drammatico sequestro dell'Achille Lauro il 7 ottobre del 1985, segnato dal barbaro assassinio di Leon Klinghoffer,  alla crisi internazionale di Sigonella: l'accaduto rischiò di sfociare in uno scontro armato tra la vigilanza dell’Aeronautica militare e l’Arma dei Carabinieri da una parte, e gli uomini della Delta Force dall'altra, all'indomani di una rottura politica tra il presidente del Consiglio italiano Bettino Craxi e il presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan circa la sorte dei sequestratori della nave da crociera.

La politica degli anni 90
“Le vicende che hanno investito questo paese negli anni 90 – commenta Stefania Craxi - di carattere internazionale, nascono dal grande scontro tra il potere finanziario e quello politico. In Italia, come in Europa, la politica ha perso ed il partito comunista si è messo a servizio della finanza e la magistratura diviene lo strumento per scardinare il sistema. Craxi era un visionario, ha visto trent’anni fa cosa poi è accaduto ed accade tutt’oggi  in questo paese e in Europa: un mondo diviso tra nord e sud, un mondo dominato dalle diseguaglianze non sarebbe mai stato un mondo pacifico”.

 

Bettino Craxi e l’Italia
“Io credo – conclude la Craxi - che si fosse perseguita con determinazione la politica di mio padre si sarebbero evitati inutili spargimenti di sangue e tanti dei problemi che ci arrivano dal mare che è la culla della nostra civiltà. Sono convinta che la maggior parte degli italiani sono disposti a ridare i meriti di Craxi, che voleva che l’Italia fosse considerata una nazione con tutti i suoi diritti, non un’Italietta, trattata alla pari dagli altri partner internazionali. Mio padre ha lavorato per il bene di questa nazione e la storia lo confermerà”.