16-11-2020 ore 12:48 | Cultura - Libri
di Ramona Tagliani

Dieci anni dopo. Sandro Veronesi: XY, l’inesplicabilità del male e l’accettazione

Torna in libreria, a dieci anni dalla prima uscita, 'XY' di Sandro Veronesi. Pubblicato nel 2010 dalla Fandango, il romanzo è appena uscito per La Nave di Teseo (pagine 448, 15 euro). Un albero ghiacciato, di un rosso vivo, pulsante, intriso di sangue. Una strage indicibile si è consumata ai piedi di un albero ghiacciato, in un minuscolo paesino: undici vite strappate da 11 cause di morte diverse, avvenute contemporaneamente, in un lampo. I 42 abitanti di Borgo san Giuda sono travolti dall’onda d’urto di quella scoperta, si ritrovano al centro dell’attenzione mediatica. Oggi sarebbero “un cluster”.

 

Un problema universale

“Le quattro famiglie si sono incrociate tra di loro, senza turismo, senza futuro”. All’epoca è stato utilizzato dallo scrittore fiorentino come stratagemma, per rendere universale “un problema che era solo mio. Adesso è di tutti perché come è possibile accettare che il tuo babbo, tua mamma vanno all’ospedale, non li vedi più e te li ridanno dopo settimane in una cassa da morto?”. Per Veronesi si tratta di “un libro sull’accettazione, sulla salvezza dalla follia e anche sulla non salvezza. Borgo San Giuda è una specie di presepe”.

 

La negazione

A dieci anni di distanza, appare ancor più evidente che “appena la scienza cerca di approfondire qualcosa, si sgretola la sua stessa ragion d'essere con la conseguenza che c’è tanta gente che ci sputa sopra e non ci crede”. In XY la negazione è un sentimento forte: “Si preferisce credere a un complotto assurdo che accettare una realtà inspiegabile. All’epoca rispondevo con uno slogan: mistero svelato, mistero svilito e me la cavavo così. Ora no, ora il non sapere è un elemento costitutivo di quello che stiamo vivendo tutti insieme, in tutto il mondo”. Un antidoto è comprendere, o aiutare chi non ci riesce, quanto sia indispensabile “accettare il lutto, la rabbia, l’impotenza”.

1040