16-04-2022 ore 17:27 | Cultura - Crema
di Claudia Cerioli

Il messaggio di Pasqua del vescovo Daniele è un inno alla pace e alla riconciliazione

Il vescovo di Crema Daniele Gianotti ha inviato il messaggio in occasione della Pasqua 2022. Tema centrale, alla luce degli avvenimenti storici, è la pace. “L’augurio pasquale non potrebbe trovare parole più adatte ed espressive. Certo: la pace di cui parla Gesù non si identifica semplicemente con la fine di una guerra o anche di tutte le guerre. Mostrandosi vivo ai discepoli, al di là della sua morte di croce, Gesù vuole assicurare loro che noi ormai – e anzi l’umanità tutta, e l’intera creazione – ‘siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo’ (Romani 5,1)”. La ‘pace con Dio’, opera e dono di Dio stesso, è il cuore dell’annuncio pasquale dei cristiani. Ma precisamente questa pace con Dio è il fondamento di una possibile riconciliazione e pace tra gli uomini e tra i popoli”.

 

In Lui il principio di giustizia

“Per l’apostolo Paolo, infatti, Gesù Cristo, morto e risorto, ‘è la nostra pace, colui che di due ha fatto una cosa sola’ (Efesini 2,14). E se qui l’apostolo aveva in mente soprattutto i ‘due’ che erano da una parte il popolo di Israele, dall’altra i rimanenti popoli, è chiaro per lui che in Gesù risorto è possibile il superamento di ogni barriera, e in lui sta il principio di una vera pace, nella giustizia e nella riconciliazione. La fede pasquale non può che condurci a ripetere questo augurio: ‘Pace a voi’! Ce lo auguriamo con forza, proprio quando vediamo la pace calpestata, nella guerra fratricida che sta devastando l’Ucraina, ma allo stesso modo nei tanti altri conflitti dimenticati, che anche da molto tempo insanguinano il mondo”.

 

Percorsi di riconciliazione

“Pace a voi, continuiamo ad augurare. Lo facciamo, consapevoli che queste parole rimangono vuote, se poi non ci adoperiamo per costruire la pace nelle pieghe della vita quotidiana, promuovendo scelte e modelli di vita capaci di condurre a un incontro effettivo, a percorsi di riconciliazione, accettando la fatica di affrontare i conflitti nell’ascolto paziente delle reciproche ragioni – il che vuol dire, anche, rifiutando tutte le forme di menzogna, di ingiustizia, di sopraffazione, che deteriorano la nostra vita in spirali di inganno e violenza. Sì, sempre, ma quest’anno più che mai, ‘buona Pasqua’ vuol dire ‘pace a voi’, pace a tutti, pace nei cuori, pace nella vita delle persone, delle comunità, dei popoli. Augurandoci, e augurando a tutti, una Pasqua di pace, facciamo nostra la preghiera: ‘Dio, tu sei la vera pace e non ti può accogliere chi semina discordia e medita violenza: per il tuo Figlio Gesù, che risorgendo dai morti ha vinto l’odio e la morte, concedi a coloro che promuovono la pace di perseverare nel bene e a coloro che la ostacolano di trovare la guarigione, allontanandosi dal male”.

943