16-01-2022 ore 20:16 | Cultura - Teatro
di Gloria Giavaldi

Danza e circo: ecco Felliniana, l'omaggio al maestro che ha celebrato la diversità

“Un invito a sognare, a vivere la danza in modo spontaneo, a respirare leggerezza”. Sul palco del san Domenico questo pomeriggio i danzatori e gli artisti circensi della compagnia Artemis danza hanno omaggiato il maestro Federico Fellini con Felliniana e le coreografie di Monica Casadei. Le musiche, ovviamente, erano quelle di Nino Rota. L'atmosfera a metà tra il sogno ed il mondo reale, dai passi di danza al circo, per riflettere e celebrare. Pensare e festeggiare ogni modo di essere. Ogni angolo di vita. Dopo la pausa natalizia, i cremaschi hanno accettato di viaggiare, almeno con la mente, lasciandosi trasportare nella storia del cinema. Dalla Dolce vita ad 8 e mezzo fino ad Amarcord, con i personaggi ai margini e quelli forti che hanno segnato un'epoca e hanno trovato un posto da protagonisti. “Fellini – spiega Monica Casadei al telefono – trattava il tema dell'integrazione a modo suo. Raccontava con grande umanità come nella giostra della vita ci fosse posto per tutti: anime fragili e forti, diverse. Persone che oggi stanno ai margini venivano messe in rilievo, abbracciando un ruolo da protagonisti”.

 

Empatia e linguaggi

E così, il maestro “riflessivo, poetico ed esistenziale” si alternava al brio, al gioco, al circo “che tanto amava”. Sul palco del san Domenico queste anime convivono. Danzatori precisi, ma quasi sfocati alla vista, si raccontano in un'atmosfera onirica. Le musiche seguono il passo. Si innalzano. Fino ai trampolieri, all'ostentazione, alla celebre tabaccaia. Al riso, che abbonda anche nel pubblico. “Abbiamo cercato di proporre un connubio di linguaggi: danza, cinema, recitazione”. I corpi si muovono e raccontano emozioni: “la danza è incarnata, perfettamente inserita in un clima ricco di empatia”. Pensato per celebrare il primo centenario di Federico Fellini, Felliniana ha debuttato (causa Covid) con un anno di ritardo (e in streaming dal teatro Galli di Rimini), “ma sta avendo un grandissimo successo”. Merito della cura dei dettagli e di una passione che è cresciuta per mano alla coreografa Casadei: “per anni sono stata la dirimpettaia della nipote di Giulietta Masina, andavo al circo con loro”. Non è solo ammirazione, anche coinvolgimento per un maestro che è andato oltre il grande schermo: ha celebrato la vita.

 

Avvertire la leggerezza

In un modo che oggi appare “reale e leggero. E noi oggi abbiamo bisogno di leggerezza” ci ha detto Cristina Basoni poco prima dell'inizio. Il presidente della fondazione san Domenico Giuseppe Strada l'aveva anticipato. E così è stato: il teatro di Crema non si è fermato. Certo, per il sold out bisognerà attendere ancora un paio di settimane, ma il messaggio è chiaro: le persone vogliono continuare a divertirsi e a sognare in sicurezza. Con il super green pass a portata di mano, la mascherina ffp2 sul volto e gli occhi che brillano. Chè il sorriso non deve essere un privilegio. La leggerezza non è più solo un desiderio. Si racconta nei movimenti sinuosi e nei salti dei ballerini di Felliniana: l'ennesimo riuscitissimo inno alla vita della stagione teatrale cremasca.

1193