15-11-2021 ore 14:55 | Cultura - Teatro
di Chiara Grossi

Alice nella città. Tre volti di solitudine: una riflessione distopica sulle nostre esistenze

Venerdì e sabato, per la rassegna teatrale di Alice nella città, è andato in scena lo spettacolo Tre volti di solitudine della compagnia residente La 6 colpi, in un doppio appuntamento tutto esaurito. Diretto da Francesco Bianchessi, ideato e interpretato da Dimitri Simonetti, accompagnato in scena dagli attori Ilaria Berti, Alessandro Doldi e Andrea Zecchini, ‘Tre volti di solitudine è un’analisi cruda e tagliente sullo stato attuale in cui si trova la società e sulla percezione delle relazioni umane”. È notte fonda, fa caldo, la scena è buia, avvolta dall’oscurità e dall’aria cocente, illuminata soltanto da fredde luci sottili che filtrano con ritmo i passaggi della narrazione.

 

La solitudine

Lui è lì, solo, è colui che vede tutto dalla sua finestra, vede passare la vita sciolta e spezzata di altri esseri umani soli, come lui. Tutti apparentemente convinti di quanto la solitudine sia uno stato necessario per l’uomo; ognuno fa per se stesso, tutti sono utili mentre nessuno è indispensabile. Anzi, forse non è più neanche così. Come una sirena di allerta, irrompe nel racconto una musica asfissiante, rumori alienanti che non hanno pietà per tutto coloro che sono costretti a sentirli. Così come il caldo che opprime la scena, da cui è impossibile scappare, che non si può combattere, che alimenta con prepotenza il distacco da ogni relazione, metafora di un’umanità senza via scampo.

 

Scrivere la propria storia

I personaggi si danno il cambio sotto la finestra di Lui e ognuno di loro porta un bagaglio umano ammaccato, sconfitto nella sua falsa certezza di forza e indipendenza. Mentre Lui rimane discreto in disparte nonostante si insinui all’interno dei nodi profondi, per tirarne le fila, tra un colpo di macchina da scrivere e un ricordo passato da cui vuol credere di non dipendere più. Lui scrive la sua storia, la storia di tutti, che non può far altro che soffocare in se stessa, arida e spezzata. Incorniciato dalle musiche originali di Marco Torriani ed Emi Valesi, ‘Tre volti di solitudine’ è uno specchio, una riflessione distopica delle nostre esistenze che spesso non percepiscono quanto il finto caldo del distacco umano soffochi la vita stessa.

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