15-09-2019 ore 17:41 | Cultura - Teatro
di Tiziano Guerini

“Reality shock”, tra diritti negati e libertà. Intervista all'autrice Annalisa Insardà

"Uno spettacolo sull'ingiustizia dei diritti negati, per parlare di libertà". Sette monologhi dell'attrice Annalisa Insardà autrice e interprete di Reality shock, spettacolo teatrale che viene proposto in Italia e all'estero dal 2014 e che è giunto al Castello di Pandino per la "festa" della Costituzione donata ai diciottenni del paese. Lodevole iniziativa organizzata dal Comune di Pandino, dal Moto Club di Pandino e dal comitato di Crema dell'Ipa del presidente Vincenzo Penotti. Lo spettacolo è stato introdotto da una lectio sulla Costituzione italiana del procuratore emerito Benito Melchionna. Abbiamo intervistato l'attrice prima dello spettacolo.

Non deve essere facile parlare dei diritti individuali, e della libertà in particolare, ai giovani
"Non lo è, ma dopo tante occasioni avute, ho forse trovato la chiave giusta per farlo: ne parlo al contrario, mostrando, cioè, esempi di "privazione" dei diritti, specie della libertà che considero il più grande dei diritti. È privazione dei propri diritti quando, per preconcetto, non si accetta la diversità dell'altro; oppure quando si manipola il pensiero con argomenti di "distrazione di massa"; è diritto negato il ricorso strumentale al "capro espiatorio" per individuare comunque un colpevole da offrire all'opinione pubblica...: sono solo alcuni esempi dei molti che vengono proposti nello spettacolo".

Al diritto alla libertà corrispondono anche dei doveri: non è questa una "cessione di libertà"?
"Detto che la legalità" formale nasconde a volte la vera realtà dei comportamenti e le possibili giustificazioni di natura sociale, va certamente affermata la necessità di compiere azioni di responsabilità che è la vera natura della libertà: non esiste libertà senza responsabilità. La pretesa di aver ragione ad ogni costo, l'offesa pesante o l'insulto gratuito e violento toglie legittimità a chi lo pratica e lo rende un irresponsabile. Questi comportamenti negativi sono di fatto una "autoprivazione" di libertà".

Essere educati alla libertà è un diritto
"Certamente. E in questo la scuola ha una importanza decisiva; per l'alunno delle elementari il parere e l'esempio del maestro è più decisivo per la sua formazione di quello del genitore. La parola ed il comportamento educati sono la condizione per esercitare correttamente la propria libertà".

Lo spettacolo utilizza anche una colonna musicale: con quale funzione?
"L'utilizzo di musiche e canzoni è molto importante: anticipano o sottolineano la giusta atmosfera emotiva con cui affrontare da parte degli spettatori i diversi "quadri" tematici proposti. Sono l'aspetto di ironia, di sarcasmo ma anche di poesia che è indispensabile perché la proposta artistica teatrale colpisca nel segno l'attenzione e l'intelligenza".

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