15-07-2014 ore 08:43 | Cultura - Storia
di Cesare Mauri

Ripalta Cremasca. Le origini della balza sul fiume, da San Lorenzo Martire alla costituzione del comune

Il primo documento autentico sulla storia di Ripalta Cremasca risale al 1174 ed è relativo al possesso di un'antica chiesa costruita in onore di San Lorenzo martire, contesa tra i vescovi di Piacenza, Tedaldo, e di Cremona, Offredo degli Offredi. La chiesa sorgeva all'interno di un luogo fortificato (castellare), come confermato dal nome di Borghetto, dato alla via che oggi costeggia la nuova chiesa sul lato meridionale e dal nome Borlengo, che rimanda al longobardo bourg (borgo fortificato), land (terra) ed eng (piano).

 

L'origine della ripa alta

Borlengo, infatti, è il nome tradizionale dell'ultimo tratto di via Guglielmo Marconi che collega via Borghetto alla zona coltivata. Anche il termine ripalta è un toponimo e si ricollega all'altezza della balza del fiume su cui è sorto il centro abitato. Sull'origine delle frazioni di Zappello e Bolzone sappiamo ben poco: pare esistessero già nel dodicesimo secolo ma non ci sono pervenute testimonianze scritte in grado di attestarlo. In entrambi i casi non si trattava di insediamenti di carattere militare: il nome Zappello deriverebbe da una carreggiata rialzata su una zona paludosa (ancora oggi i campi che si trovano attorno alla strada che da Credera porta a Crema, su cui si trova il paesino, sono a forma di conca e tendono ad impaludarsi facilmente) mentre per quanto riguarda Bolzone bisognerebbe invece risalire al latino tardo boledon, cioè terreno fertile, forse sede di un'antica curtis.
 

Il paese di Castelminore
L’attuale frazione di San Michele un tempo si chiamava Castelminore e fu distrutta completamente nella primavera del 1509, alla vigilia di quella che sarebbe stata la celebre battaglia di Agnadello o della Ghiaradadda (14 maggio), al fine di sottrarre un prezioso avamposto al nemico francese nel quadro della guerra tra le forze della Lega di Cambrai, guidate da re Luigi XII e la Repubblica di Venezia. A causa della rovinosa sconfitta la Serenissima rinunciò così a proseguire le proprie mire espansionistiche nella Pianura Padana.

 

San Michele Arcangelo

Dopo l'inevitabile sconfitta veneta gli abitanti riuscirono a ricostruirne una parte ma nel 1512 il condottiero veneziano Renzo Orsini ordinò di abbattere ciò che era stato rifabbricato. Fortunatamente i francesi furono cacciati da Crema e gli stessi cittadini decisero di erigere una cappella intitolata a San Michele Arcangelo (oggi Chiesa parrocchiale) da cui prese il nome il nuovo insediamento.
 

Dall’autonomia sino alla costituzione del comune
Ripalta Nuova
, Zappello, Bolzone e San Michele rimasero comuni autonomi fino al 1865 quando Bolzone fu aggregato a Zappello; mentre dieci anni dopo, nel 1875, vennero uniti a San Bartolomeo i comuni di Ripalta Nuova e San Michele. Con il regio decreto del 15 aprile 1928 il comune di Ripalta Cremasca venne istituito e reso comprensivo delle attuali frazioni. Fonti: P. Savoia, Notizie su Ripalta Cremasca - Soresina, 1992.