14-02-2014 ore 16:50 | Cultura - Storia
di Luigi Dossena

Historia et imago Cremae. L’Arco di Piazza ovvero il Torrazzo. Da presidio difensivo a soggetto plasticamente decorativo

Nei secoli, l’arco di piazza o quello che poi tutti conosciamo come il torrazzo, svettava a spartiacque fra piazza Duomo e contrada Ombriano, ribattezzata recentemente via XX Settembre.

 

Gli archi in piazza

Breve inciso. Piazza Duomo era chiusa da quattro archi, con cancelli e porte chiuse a chiave, quando veniva sera. Una era sul Ghirlo, le ‘quattro vie’, l’altra alla stretta Grassinari, la terza sotto il palazzo comunale, infine il nostro arco di piazza. Della sua genesi poco si conosce. Pare che sino al 1500 di torrazzi ne esistessero due, costruiti a partire dal famoso 1185, con la riedificazione di Crema: uno era fra le quattro vie adiacente ad una rocchetta andata distrutta e l’altro quello che tutti conosciamo, in piazza Duomo.

 

Il trombetta

Da segnalare tre documenti interessanti. Il 22 gennaio 1457, venne incaricato per due lire imperiali un pubblico banditore, chiamato ‘il trombetta’, che la sera, con la chiave chiudeva le porte e i cancelli di piazza Duomo, come faceva il suo predecessore. In una delibera del 29 giugno 1474 si parla di una loggetta di fronte al volto verso contrada Ombriano. Il 10 giugno 1497 il general consiglio concede a tal Giò de’ Medici di aprire una bottega sotto l’arco.

 

 

Sopra il voltone

Nel corso degli ultimi secoli il Torrazzo è stato spesso modificato: venne costruito sopra il voltone perché da caposaldo prevalentemente militare a presidio della piazza divenne un soggetto plasticamente decorativo con retrogusto squisitamente lombardo.

 

Il leone ed i santi

Sul torrazzo verso via XX Settembre, troneggia in bella vista un leone marmoreo, donato ai cremaschi da Francesco II Sforza duca di Milano. L’opera era stata depredata dai francesi in quel di Bergamo. Non mancano due statue, il patrono della città, San Pantaleone, collocato nell’edicola nel 1628, mentre della statua di San Vittoriano non si hanno notizie certe.

 

Il cortile, il cimitero e le prigioni

A nord del Torrazzo vi era un ampio cortile, scomparso nel 1814, che sfociava in una via con Vespasiani, il cantù da la pèsa. Non mancava il cimitero, nei pressi del Vescovado e le prigioni, presidiate da drappelli armati.

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