13-04-2015 ore 17:17 | Cultura - Arte
di Stefano Zaninelli

Crema. Due iniziative per ricordare Ugo Bacchetta. L’arte del 'genio riservato' riscoperta attraverso il ricordo degli amici

“È ciò che mi piace chiamare cittadinanza attiva: un momento di condivisione delle conoscenze e degli affetti con la città. Queste iniziative fanno da input alla valorizzazione della figura di Ugo Bacchetta, grazie alla collaborazione tra il Comune di Crema ed il teatro San Domenico”. Così l’assessore alla Cultura, Paola Vailati, ha introdotto Etica ed estetica, l’iniziativa dedicata all’artista cremasco e alle sue opere, a 10 anni dalla scomparsa.

 

Le iniziative

Sono due le iniziative organizzate in memoria di Ugo Bacchetta: Etica ed estetica, anzitutto, ovvero una serata in cui il dottor Emilio Canidio – direttore del reparto di Pediatria dell’Ospedale Maggiore di Crema e grande amico del pittore – racconterà l’artista ed i suoi dipinti, proiettando alcune diapositive dei quadri di Bacchetta. La conferenza si terrà domenica 19 aprile alle ore 21 presso il teatro San Domenico, dove per l’occasione verrà allestita una piccola mostra temporanea. Le iniziative proseguiranno domenica 26 aprile: alle ore 15.30, il dottor Canidio guiderà una visita alle opere di Bacchetta esposte al museo civico di Crema.

 

Il genio riservato

“Ugo Bacchetta era una persona molto strana – ha ricordato il dottor Canidio – un genio riservato: non parlava mai di quel che faceva né di quello che aveva in mente di fare. Era un personaggio negletto, sicuramente anche per via del suo carattere. L’unica mostra delle sue opere è stata fatta postuma la sua morte, nel 2009. Al suo funerale eravamo in 30; con questa mostra vorremmo far conoscere la persona che fu”.

 

Pittura di pensiero

A livello artistico, “Bacchetta era un pittore impegnatissimo, voleva esprimere dei concetti e non era un semplice esteta. Con i suoi dipinti mandava messaggi, alle volte con estrema ironia. Era un grande miniaturista: la sua era un’incessante ricerca del dettaglio. In vita sua avrà realizzato circa 400 quadri e ne avrà distrutti 5 mila. La produzione dei quadri era un processo lungo – ha concluso il dottore Canidio – che prendeva corpo da un intenso processo di pensiero”.   

 

Tesoro recuperato

Soddisfatta dell’iniziativa anche Ida Zucca, del Cda del San Domenico: “dà l’ida di una cultura itinerante, che si sposta su più piani della città: dal teatro al museo, passando per l’interazione con le scuole e con l’intimità familiare (i dipinti in esposizione domenica sera fanno parte di collezioni private). Molto bello anche il fatto che tutto parta dalla relazione di amicizia tra Ugo e chi ha contribuito alla realizzazione delle iniziative, che permette di recuperare un tesoro altrimenti perduto per sempre”. 

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