Sono una persona semplice, una in un mare di gente che non si interessa di me. Faccio il mio semplice lavoro e vivo la mia vita semplicemente, mangio i miei pasti frugali, mi mancano mia moglie e la mia bambina. E da qualche parte, forse un giorno lontano troverò un'altra persona semplice che guardandomi mi dirà: “Ti conosco, tu sei quello che ho aspettato fino ad ora, ora andiamo a divertirci”.
Synecdoche, New York
Miliardi di persone nel mondo e nessuno è comparsa. Ognuno è protagonista della propria vita. Non c'è che dire: è uno di quei film che possono mandare in visibilio lo spettatore o tediarlo senza sosta. Synecdoche, New York, visto ieri sera in cineforum a Crema è stato scritto e diretto da Charlie Kaufman nel 2008 (che l'ha presentato in quell'anno a Cannes) ma distribuito in Italia solo a partire dallo scorso 19 giugno 2014 dalla BiM Distribuzione.
Una parte per il tutto
La scena ruota attorno a Caden Cotard, curioso cognome, che nella nostra realtà dà il nome ad una terribile sindrome psichiatrica: chi ne è affetto si convince invece di essere morto. Talentuoso e tormentato regista teatrale, è interpretato dal compianto Philip Seymour Hoffman. Attraverso le sue malattie psicosomatiche – fedele alle meravigliose, inesauribili opportunità che offre la figura retorica della sineddoche – Kaufman tratteggia una profonda, ironica, cinica, poetica analisi dell'esistenza.
La vita è preziosa
Superlativo il cast, che può contare su Catherine Keener nel ruolo della sua prima moglie, Michelle Williams nel ruolo della seconda moglie, Samantha Morton nel ruolo dell'amante; ad impreziosire il tutto Emily Watson, Hope Davis, Dianne Wiest, con una deliziosa e perfetta colonna sonora composta da Jon Brion: “La vita è preziosa ogni minuto e ancor più preziosa con te; ora andiamo a divertirci”.