In questo anno e mezzo i burattinai sono stati peggio dei burattini. Hanno sofferto. Lontano dal pubblico, con le luci del teatrino spente e senza la musica, “han vissuto un tempo sospeso”. Daniele Cortesi racconta di aver impegnato il tempo “nella creazione di altri burattini, altre sculture”. Di aver dato vita a nuove storie, altri paesaggi. Tornato finalmente in città, è stato accolto da un foltissimo pubblico al campo di Marte, per gli applauditissimi Gioppino e il mistero del castello e Gioppino e Brighella servitori malandrini.
Eroe della tradizione
Il pubblico è formato da bambini attentissimi. Partecipano, fanno battute, interagiscono coi burattini, avvisandoli delle insidie nascoste o commentando le scene alle quali hanno appena assistito. “Nella tradizione bergamasca – spiega Cortesi - c’è sempre un aiutante. Un collaboratore del protagonista assoluto: Gioppino. È lui l’eroe popolare della tradizione bergamasca, che col tempo diventa figura di spicco di tutta la Lombardia. Insieme a lui troviamo i personaggi della commedia dell’arte, da Arlecchino a Pantalone al mitico dottor Tartaglia”.
Festa di san Lorenzo
Quella cremasca, una tradizione che veniva rinfrescata due volte l’anno, è stata un’esibizione speciale, visto che in occasione della festa di san Lorenzo, ha risuonato anche la musica del corpo bandistico Giuseppe Verdi di Ombriano e Crema. Un’iniziativa promossa dalla Pro loco nell’ambito delle celebrazioni per Venezia 1600. Antico mestiere che richiede inventiva e praticità, ha concluso la serata con un saluto e l’invito a vaccinarsi e a richiedere il green pass. Del resto, è noto: libertà è partecipazione.