11-06-2022 ore 11:21 | Cultura - Itinerari
di Rebecca Ronchi

Crema. 'Certificate sette giovani 'latiniste' del liceo di scienze umane Bruno Munari'

“Quali sono le aspettative nutrite nei confronti di coloro che si accingono allo studio del latino? Studere! Studere! Studere! Ma non solo! Certo, repetita iuvant, ma al celebre rosa, rosae, rosae… si aggiunge molto altro: cogliere la vera essenza etimologica dei termini, costruire una visione mentale dei rapporti esistenti tra proposizioni, ripercorrere gli stadi dell’evoluzione linguistica, dedurre il contesto e calarsi al suo interno. Non poco per una lingua morta, vero?! Per questa ragione, abbiamo accettato di metterci alla prova” dicono Sofia Bignamini, Giulia Marinoni e Alissa Pavesi che, insieme ad altri studenti del liceo delle scienze umane Bruno Munari, hanno intrapreso un percorso di preparazione finalizzato al conseguimento di una certificazione linguistica, conferita dalla Consulta universitaria di studi latini e dall’Usr della Lombardia.

 

La certificazione

Sono sette quest’anno le studentesse di terza e quarta ad aver ottenuto la certificazione, superando una prova di comprensione del testo latino senza dizionario e di riconoscimento e manipolazione delle strutture grammaticali. “Quest’anno ho deciso di partecipare alla certificazione di latino” racconta Federica Uberti Foppa: “all’inizio ero dubbiosa, non credevo di riuscire a passarla perché non capivo tanto e non avevo ancora un metodo, ma in seguito, dopo varie prove ed esercitazioni, sono riuscita a migliorare sempre di più fino ad ottenere il risultato inaspettato”. Aggiunge Alice Tosetti: “Gli errori che all’inizio mi demoralizzavano sono diventati poi uno stimolo per migliorarmi. La prova si è conclusa positivamente ed è stata una grande soddisfazione”. Anche Carolina Poletti è soddisfatta del risultato e del percorso: “Partecipare alla certificazione di latino mi ha aiutato a concentrarmi e riflettere più a fondo sulla lettura generale del testo: la maggior parte delle parole estranee possono avere dei suoni familiari al nostro italiano o essere dei composti di altri sostantivi e perciò è possibile risalire ad un’idea del contesto in cui la parola è utilizzata”.

 

Sperimentare

Un percorso che, guidato dalle docenti di latino Annalisa Alemanno, Maria Luisa Bignardi, Carlotta Griffini ed Arianna Natali, ha avuto un risvolto positivo non solo didattico, ma anche educativo: “L’opportunità che mi è stata presentata mi ha permesso di vincere alcune paure e indecisioni - commenta Francesca Fiumanò - portandomi di conseguenza a confrontarmi con metodi di insegnamento nuovi, con compagni diversi da quelli della mia classe, in una fascia oraria in cui potevo essere più stanca, eppure la stanchezza è stata sostituita dalla possibilità di sperimentare nuove strategie di apprendimento. La lingua latina richiede multipli approcci perché la nostra mente deve essere pronta a continue variazioni affinché sia allenata e veloce nel recupero delle informazioni. Quello che ho imparato è che tutto richiede uno studio e che bisogna affrontare anche le cose più difficili con strategie semplici”. Ad maiora.

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