10-10-2020 ore 18:45 | Cultura - Manifestazioni
di Gloria Giavaldi

Mondi di carta. L'immunologo Carlo Selmi a Crema: 'le donne sono fortissime per natura'

“Il sistema immunitario è un'orchestra in cui regna qualcosa che alla nostra vista è ancora caos. O meglio, è una storia dalla struttura narrativa così complessa da non poterne prevedere il finale. Ma alla fine tutto funziona”. Parte da questa definizione Carlo Selmi, responsabile dell'unità operativa di reumatologia ed immunologia clinica dell' istituto Humanitas di Rozzano, per addentrarsi nella medicina di genere e raccontare le differenze tra uomo e donna. Stringe la conclusione tra le braccia, riassunta nel suo libro Fortissime per natura (edito da Piemme), sul palco del teatro san Domenico nell'ambito della manifestazione I mondi di carta, intervistato dal giornalista Walter Bruno e dalla psicoterapeuta Rosalba Torretta. “Il sistema immunitario femminile si comporta meglio di quello maschile”. Non si accontenta di una mezza verità, entra nel dettaglio ed illustra le differenze: “Uomini e donne sono diversi: le donne hanno una risposta anticorpale ai vaccini superiore agli uomini. I loro linfociti T funzionano più prontamente, questo fa sì che il sistema sia più efficace contro le infezioni, ma più reattivo e per questo portato a sbagliarsi più spesso”. L'80% delle patologie autoimmuni, infatti, colpisce le donne. Il 90% delle diagnosi di fibromialgia riguardano donne. “La reumatologia è donna”.

 

Gravidanza e 'effetto nonna'

La differenza si spiega in due parole: genetica e ormoni. “Gli ormoni androgeni non subiscono particolari cambiamenti, si comportano in modo pacato. Gli estrogeni, invece, affrontano nell'arco della vita di una donna due importanti rivoluzioni: la gravidanza e la menopausa”. Questo ha delle conseguenze anche sul sistema immunitario: “Fino a pochi anni fa si era portati a sconsigliare la gravidanza a donne con patologie autoimmuni. Oggi, grazie ai progressi della ricerca, una gravidanza è possibile. Anzi, in buona parte delle gestanti si denota un miglioramento della patologia”. I mutamenti si avvertono anche in occasione della menopausa, dove il crollo degli estrogeni ha “conseguenze impattanti”. Tuttavia, oggi, grazie agli studi l'effetto nonna è garantito: “Chi nasce oggi ha un'aspettativa di vita che supera gli 80 anni”.

 

Stile di vita

Le malattie autoimmuni, spesso associate a disturbi di ansia e depressione, richiedono di “trovare una soluzione dove soluzione non c'è”. L'obiettivo è sempre il benessere: “Per fare questo all'interno dell'immuno center viene prediletto un approccio multidisciplinare che coinvolge tra gli altri reumatologi, dermatologi e gastroenterologi”. Perchè “ se i meccanismi delle malattie sono condivisi, anche le cure devono esserlo”. La diffusione delle malattie è notevolmente aumentata anche per fattori ambientali: “Il primo rischio per l'artrite reumatoide è il fumo di sigaretta”. È consigliato uno stile di vita corretto, con la pratica di attività sportiva quotidiana e moderata: “Alle donne con patologie si consiglia la pratica del pilates e dello yoga. Il sistema immunitario deve restare attivo, non convalescente”. A questo si associa una corretta alimentazione: “Non si deve ricercare la migliore dieta antinfiammatoria: è giusta quella che consente di tenere sotto controllo il peso, riducendo così il rischio di importanti complicazioni della patologia”.

 

Reumatologia e Covid

Sono stati pochi i malati reumatologici colpiti dal Covid. “Sono orgoglioso dei miei pazienti. Hanno continuato le terapie senza grandi difficoltà”. Selmi di recente è stato impegnato a Bergamo, in prima linea per contrastare l'emergenza sanitaria. “Abbiamo vissuto una situazione devastante, che ha palesato la vera natura della medicina: è dubbio e scoperta. In quegli attimi abbiamo cercato di fare il meglio, rimanendo saldamente attaccati al metodo scientifico”. Quello che insegna agli studenti: “Con me a Bergamo c'erano due medici specializzandi. Ma in quella situazione non esisteva la divisione di ruoli”. Erano tutti lì a lottare per la vita. Erano tutti “eroi silenziosi”.

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