Ancora un successo per l’appuntamento dello scorso 8 giugno del ciclo Incontri Popolari organizzato dal Banco Popolare di Lodi con la Fondazione Corriere della Sera, su iniziativa di Res Populi. Auditorium BPL “Tiziano Zalli” affollato per incontrare il giornalista, autore e recentemente anche attore, Beppe Severgnini. Tema dell'incontro "Ri-trovarsi. I social network come nuove piazze?". Come i precedenti, l’evento era ad ingresso gratuito ed aperto al pubblico. Molti i cremaschi presenti in sala per ascoltare il noto concittadino.
La magia di uno spazio
L’ironia, la verve di sempre, hanno fatto sì che Severgnini si sia dimostrato anche in questa veste un vero mattatore. Uno sgabello, un microfono, un leggio e la sua capacità di appropriarsi dello spazio scenico, hanno reso l’incontro vivace e stimolante. Riflessioni, constatazioni, parallelismi scaturiti fra sorrisi, proiezioni video ed applausi, hanno portato il pubblico ad interagire piacevolmente con l’autore. Il dottor Fabrizio Marchetti, responsabile della divisione Banco Popolare di Lodi, ha aperto l’incontro ringraziando “... la bella platea pronta per il bellissimo incontro con uno dei più profondi conoscitori e studiosi dell’attuale società”. Salito sul palco, Severgnini ha apprezzato la splendida struttura dell’auditorium facendo subito notare quanto sarebbe adatta per l’allestimento teatrale che ha debuttato la scorsa stagione e che riprenderà il tour il prossimo autunno. “La vita è un viaggio”, diretto dal regista Francesco Brandi, vede il giornalista nelle vesti di attore insieme a Marta Isabella Rizi ed Elisabetta Spada in un dialogo fra generazioni tratto da due sue pubblicazioni edite da Rizzoli.
Internet story
“Perché non una serata simile nella mia città natale? Perché non sono ora a Crema?” - si è chiesto pubblicamente Beppe Severgnini - “Perché sarebbe come ballare il tango con una sorella!”. Da qui è entrato poi nel cuore della tematica in questione partendo dalla storia di Internet, fenomeno sociale da circa un ventennio. Ha raccontato delle prime connessioni sconnesse, della situazione tecnologica negli Stati Uniti nei primi anni ’90 e del suo incarico lì per il Corriere, delle sue intuizioni e previsioni. “Se usato con intelligenza, Internet costituisce un grande passo avanti nel mondo delle conoscenze”.
Luoghi comuni
Le sue previsioni sono racchiuse in un programma da lui condotto nel 2001 per Rai 3, Luoghi comuni. Alcune sequenze della trasmissione, proiettate in sala, hanno stupito, suscitato ilarità e offerto uno spaccato d’Italia che è parso lontano anni luce. Un’operazione che Severgnini ha definito “speleologia domestica”. Per la prima volta si parlò di chat lines, di piazze reali e piazze virtuali. Da Piazza Sant’Oronzo a Lecce al computer nella stanza dei primi giovani italiani che si sono incontrati in rete, un incontro tra generazioni che ha offerto anche spunti di riflessione su un modo diverso di fare televisione.
Piazze
La seconda parte dell’incontro a Lodi, ha visto salire al fianco di Severgnini la giovane Stefania Chiale, giornalista fondatrice di Good Morning Italia. Insieme hanno dato origine ad un’alternanza ben strutturata di conversazione, veloci dialoghi e momenti di lettura di brani tratti da un libro scritto dall’autore, La testa degli italiani, tradotto in moltissimi Paesi. Letture che trattano nuovamente di piazze italiane. Severgnini ne ha individuate ben otto, che ha elencato e commentato: civile, religiosa, commerciale, politica, sociale e sentimentale, sessuale, teatrale, economica. Da qui il passo verso le nuove piazze virtuali è stato breve. Ne è seguita una breve cronistoria.
Pacifica convivenza
Facebook nasce nel 2004, ma è divenuto popolare in Italia solo intorno al 2005/2006 mentre Twitter si diffonde dal 2007 così come, i successivi anni, Instagram e WhatsApp. Anche la posta elettronica è una sorta di piazza virtuale e tutte, virtuali e reali, continueranno pacificamente a coesistere. Quelle virtuali “ci seguono!”. Severgnini è convinto che i rivali dei giornali, dei libri e della tv, siano proprio i social con le narrazioni in esse contenute. Ogni social ha però le sue regole, elencate con ironia e ritmo incalzante da Beppe e Stefania.
Regole ed errori
Facebook? Errori imperdonabili sono abuso di hashtag, ripetute foto ai piedi, in costume, sbronzi, abuso di foto a cibi cucinati, “... ricorda che non sei Cracco!”, racconti dettagliati della vita amorosa. No alle maiuscole, agli inviti a giochini vari, no ai mi piace ai propri post o a notizie tristi. Twitter? Non essere abitudinari, essere sintetici, “... la sintesi è una spremuta di pensiero”, originali, mai scontati, spontanei e non impulsivi, stimolanti e non petulanti. E ancora, anche via mail, fondamentale è essere utili, precisi, attenti, non egocentrici o permalosi; sono da evitare gli invii multipli, mail appesantite da allegati, troppi punti esclamativi. Regola d’oro per ogni invio? Rileggere sempre prima di pigiare il tasto: “... ci sono errori che possono rivelarsi fatali!”.
Scrittura collettiva
Esperimento riuscito per la conclusione dell’incontro: un tweet collettivo lanciato dall’account di Beppe Severgnini. Un gioco da lui proposto anche alla scuola serale di giornalismo “Walter Tobagi”. Mettendo alcuni hashtag, ma non troppi, è partito in tempo reale un messaggio direttamente da Lodi e scritto con l’intervento del pubblico che si è dimostrato molto collaborativo. Il risultato è consultabile, datato 8 giugno 2015, 7:48 pm e denominato regola di Lodi. #RegolaDiLodi per i social: a mezzanotte a letto. Meglio in due. E che l'altro non sia il telefono! #incontripopolari @FondCorriere. 34 retweet, commenti e 50 preferenze in pochissimo tempo.