Un’analisi accurata sull’impatto che i social network hanno sulla formazione dell’opinione pubblica e sui processi di democratici, con un focus su polarizzazione e disinformazione. Di queste tematiche ne ha parlato il digital journalist di Will Media Francesco Oggiano in dialogo con la giornalista Beatrice Broglio durante l’incontro “Socialcrazia?”. La conferenza rientra nel folto programma di Ora, il festival dedicato ai nuovi linguaggi, ai media e all’informazione che si sta svolgendo questo weekend al centro culturale Sant’Agostino di Crema. Il titolo dell’incontro, come spiegato dall’assessore alla cultura Giorgio Cardile vuole riassumere la tecnica dei social di “influenzare – specialmente le nuove generazioni - nel modo di informarsi e formarsi”.
La democrazia dei social
Democrazie e democrature, questo il tema scelto per la seconda edizione di Ora. Tematiche altamente applicabili al mondo social. Per Oggiano “non c’è mai stata così tanta libertà di informazione come in quest’epoca. A livello di democrazia, sui social ognuno di noi si è trovato a poter informare le persone. Sui social abbiamo l’illusione di poter parlare con il mondo, il problema è l’emersione di meccanismi sociali delle persone: come esibire virtù e massacrare qualcun altro utente. Ognuno di noi sente di poter esercitare il proprio potere andando ad attaccare qualcun altro, tendenza che viene ancora di più enfatizzata sui social. La democrazia si forma su uno scambio, ma sui social, i commenti sono tossici, vengono fatti per scaricare rabbia”.
Polarizzazione e politica
Oggiano descrive la presenza dei politici sui social come “ritorno al futuro”. Per il giornalista prima dei social, il politico doveva intercettare l’attenzione della folla in maniera molto polarizzata. “Con l’avvento dei social si ritorna alla fine dell’800: un politico da solo che deve catturare l’attenzione degli utenti tramite il ‘rage bate’. Per i giornalisti questa è un’opportunità per contestualizzare e fare un’analisi. La loro grande sfida è quella di non cadere nelle trappole comunicative dei politici.
Contenuti brevi ma completi
“Informarsi è anche un lavoro di sottrazione. Oggi siamo sommersi di notizie dal nostro feed. Si parla di infodemia”. Per Oggiano Il Post è una testata capace di fare questo lavoro di sottrazione: “la redazione pubblica una quindicina di articoli al giorno, tutti selezionati e tutti approfonditi”. Ma com’è possibile semplificare e sottrarre l’informazione per creare contenuti brevi?: “un reel breve non per forza deve essere incompleto o poco approssimativo. Il potere sta nelle persone, sta a loro decidere se approfondire un’informazione con contenuti più lunghi”. Il contenuto si deve per forza adattare al social sul quale viene diffuso: “conta tanto l’elemento visivo o audio video, il solo contenuto non basta”.