“Il futuro della democrazia tra libertà e fraternità, diritti e doveri”. Introdotto da Barbara Rocca, Tommaso Greco - ordinario di Filosofia del Diritto all'Università di Pisa – ha aperto il suo intervento al Caffè filosofico di Crema sollecitato sulle “promesse non mantenute della democrazia” e sull’assunto di Norberto Bobbio. Avrebbe dovuto educare ogni cittadino all'esercizio politico, eliminare, per la trasparenza dei governanti, ogni potere occulto e invisibile. Forse invertendo il rapporto fra libertà e fraternità e unendo al sacrosanto appello ai diritti anche un rigoroso richiamo ai doveri è possibili rivitalizzare questa indispensabile forma politica.
Diretta o rappresentativa
Per democrazia gli antichi intendevano la democrazia diretta, per i moderni la democrazia è quella rappresentativa. Così oggi il voto non è per decidere ma per eleggere chi dovrà decidere. Questo scarto si paga con un deficit di partecipazione, con una identità personale deturpata, con una cittadinanza non inclusiva ma egoista, con il concetto di patria inquinato dal sovranismo.
Doveri e diritti
Una democrazia rinnovata ha bisogno di recuperare la pratica della fraternità come principio prioritario rispetto alla libertà personale, di spostare l'accento più sui doveri che sui diritti; ha più bisogno di calore sociale che di fredde istituzioni. Alla fine ampio e approfondito dibattito, impreziosito dalla attiva presenza di allievi del liceo Racchetti-Da Vinci.